Arrestato, condannato in primo grado, assolto in appello e decisione dei giudici di secondo grado non appellata dalla Dda di Catanzaro in Cassazione. La Corte d’Appello ha così accolto la richiesta per il riconoscimento dell’ingiusta detenzione nei confronti di Giuseppe Raguseo, 41 anni, di Rosarno, genero del boss di Limbadi Cosmo Michele Mancuso. Giuseppe Raguseo al termine del processo di primo grado celebrato con rito abbreviato – nato dall’operazione antimafia denominata “Black money” – era stato condannato a 5 anni e 6 mesi per associazione mafiosa (clan Mancuso) ed estorsione. In appello è stato però assolto e l’assoluzione è divenuta definitiva poiché non impugnata in Cassazione dall’accusa.
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