lunedì,Maggio 6 2024

Niglia: «Sono sereno, ho già presentato ricorso»

Nell’immediatezza della notizia sulla sentenza di Cassazione che lo dichiara “incandidabile”, il presidente della Provincia e sindaco di Briatico ha espresso a ilvibonese.it la sua posizione, affermando: «Errore clamoroso nel verdetto, mi opporrò in ogni sede».

Niglia: «Sono sereno, ho già presentato ricorso»

«Sono molto sereno. Al momento la sentenza non mi è stata ancora notificata dalla Corte di Cassazione, anche se ovviamente ne sono venuto a conoscenza da subito tramite i miei legali e, sempre nell’immediatezza della notizia, ho dato mandato ai miei avvocati di presentare ricorso chiedendo la sospensiva e la revoca della sentenza per un errore clamoroso nelle motivazioni e nel dispositivo della stessa».

Si dice estremamente tranquillo e sicuro delle sue ragioni, il sindaco di Briatico nonché presidente della Provincia, Andrea Niglia, raggiunto telefonicamente da ilvibonese.it in seguito alla notizia, pubblicata in anteprima dalla nostra testata, della pronuncia della Corte di Cassazione che si è espressa in accoglimento del ricorso presentato dal ministero dell’Interno in merito ad una precedente sentenza della Corte d’appello che aveva sancito la “candidabilità” di Niglia e di altri esponenti del consiglio comunale di Briatico, sciolto per infiltrazioni mafiose nel 2011.

“Niglia era incandidabile”, arriva il verdetto definitivo della Cassazione

«Si nota bene – ha affermato Niglia, mettendo in evidenza il “macroscopico” errore che a suo avviso contiene il dispositivo – come il verdetto reciti che la sentenza “deve essere cassata con rinvio” (come nel caso di Nardodipace, ndr), mentre subito dopo, nelle motivazioni, spieghi che, in maniera del tutto discordante da quanto espresso poco prima, viene cassata sì la sentenza impugnata ma non più con rinvio, bensì dichiarando incandidabili gli amministratori».

Da qui la scelta di Niglia di opporsi anche a questo pronunciamento così come in passato aveva fatto avverso il ricorso del ministero alla sentenza di primo grado. «Non temo nulla – ha ribadito il presidente, che è difeso dagli studi legali Fuscà-Tripodi-Coppi – tanto che il ricorso è stato già notificato, nell’immediatezza della sentenza, alla Corte d’Appello, al procuratore generale della Cassazione e per conoscenza anche al ministero dell’Interno e alla Prefettura di Vibo».

Sul piano delle ripercussioni amministrative, c’è da chiarire che nel caso di un eventuale decreto del presidente della Repubblica scaturito dalla sentenza della Cassazione, a decadere non saranno i consigli comunali di Briatico né quello provinciale. Gli stessi rimarranno infatti in carica, per effetto delle disposizioni normative vigenti, e a decadere sarà solo il sindaco (nel caso del Comune) e il presidente, nel caso della Provincia. Gli stessi organismi rimarranno dunque in carica fino a future elezioni.

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