giovedì,Aprile 25 2024

Carenza di giudici al Tribunale di Vibo, il presidente Di Matteo sarà ascoltato dal Csm

Intervista al presidente del Tribunale sul "sistema giustizia" vibonese, dalla mancanza di togati ad altre criticità sino ai processi Rinascita Scott e Petrol Mafie

Carenza di giudici al Tribunale di Vibo, il presidente Di Matteo sarà ascoltato dal Csm
Antonio Erminio Di Matteo
Antonino Erminio Di Matteo

Sarà presto audito dal Csm il presidente del Tribunale di Vibo Valentia, Antonio Erminio Di Matteo, dopo l’allarme lanciato sulla carenza di giudici che rischiano di paralizzare l’intera attività giudiziaria. Ecco come il presidente ha risposto alle nostre domande.

Presidente, abbiamo intercettato il suo dossier.
«Ho letto che lo avete intercettato, ma non lo definirei un dossier. Nell’esercizio delle mie funzioni ho semplicemente chiesto al Csm di essere audito. E non è la prima volta che lo faccio».

Però ha corredato la richiesta di constatazioni e dati di fatto che fotografano un malessere.
«Sì, ed è per questo che ho scritto e avrei scritto ancora se la mia richiesta non fosse andata a buon fine. Lo avevo già fatto a ottobre del 2021 e a gennaio del 2022. Ora tutto sembra si stia incanalando lungo i binari giusti, e sono abbastanza fiducioso sulla capacità di ascolto e sull’aiuto che il Csm potrà fornire al Tribunale che presiedo. L’audizione è prevista per il 5 ottobre».

Ecco, partiamo dalla richiesta di aiuto. Cosa c’è che non va?
«Beh, innanzitutto mi preme tranquillizzare l’opinione pubblica: in corso ci sono due maxi processi (Rinascita Scott e Petrolmafie) che hanno assorbito quasi tutte le nostre energie. Ma noi andremo avanti, nonostante le diverse circostanze che definirei sfortunate. Ogni processo può presentare le sue incognite. Nonostante tutto stiamo andando avanti, il Tribunale sta andando avanti e i colleghi stanno andando avanti con grandissimi sacrifici anche di carattere personale. Lo vedete tutti: le udienze dei maxi processi, a partire da Rinascita Scott, finiscono a sera tardi con grossi problemi organizzativi anche dal punto di vista della cancelleria, che non è stata rinforzata ma indebolita. Resta il nostro impegno massimo. E su questo non c’è alcun dubbio».

Però, nonostante l’impegno massimo, i problemi restano. E rischiano di aggravarsi. O è un azzardo interpretativo?
«No, non è un azzardo. Ci sono stati diversi eventi che hanno contribuito a rendere le cose più complicate, a partire dal tema delle astensioni e delle ricusazioni di Rinascita Scott. Il Tribunale ha metabolizzato con fatica la ricusazione del presidente di sezione che avrebbe dovuto presiedere il processo (Tiziana Macrì, ndr). Questa vicenda ha lasciato dei segni visibili, però alla fine siamo andati avanti. Poi si sono aggiunte altre circostanze: ad esempio il trasferimento di magistrati senza che venissero adottati i necessari accorgimenti. E mi riferisco al posticipato possesso. Il nostro era un caso particolare e le nostre esigenze di posticipato possesso sono state assicurate in modo molto trascurabile. Diciamo che non sono stati adottati provvedimenti eccezionali».

Quindi sta dicendo che non c’è stata sensibilità verso le istanze di un Tribunale chiamato a mettere in moto una imponente macchina organizzativa per affrontare i due più importanti processi in corso nel Paese?
«No, non sto dicendo e non voglio dire questo. Il Csm inizialmente ci è stato molto vicino con due applicazioni extradistrettuali. Una è in corso e un’altra, riguardante una collega di Roma, non è stata prorogata per mancanza della disponibilità da parte della stessa collega».

L’applicazione di cui parla è quella del dottore Gianfranco Grillone, per il quale lei stesso ha chiesto una ulteriore proroga.
«Sì, lui. E le comunico che dalla interlocuzione appena avuta con la segreteria del Csm, mi è parso di capire che la richiesta di proroga sia passata in Commissione. Adesso tocca al Plenum del Csm».

Quindi qualcosa si è mosso?
«Sì, qualcosa si è mosso». CONTINUA A LEGGERE QUI: Il presidente Di Matteo: «Il Csm mi ha convocato. È ora di attivare le sinergie giuste per sostenere il Tribunale di Vibo Valentia»


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