martedì,Aprile 23 2024

Bancarotta: dissequestrati beni per tre milioni all’imprenditore Nicola Comerci

Il sequestro – compreso l’ex Blue Paradise di Parghelia – interessava pure i familiari. Prosegue il processo dinanzi al Tribunale di Vibo

Bancarotta: dissequestrati beni per tre milioni all’imprenditore Nicola Comerci
Nicola Comerci

Il Tribunale del Riesame di Vibo Valentia, giudicando in sede di rinvio dopo un annullamento disposto dalla Corte di Cassazione, ha annullato il sequestro imposto ai beni personali del noto imprenditore del turismo Nicola Comerci, 75 anni, originario di Nicotera, residente a Gioia Tauro e con villaggi a Parghelia. Annullato anche il sequestro ai familiari disposto nell’ambito di un procedimento per i reati di bancarotta e falsa fatturazione attualmente pendente dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia (prossima udienza il 21 novembre).
Oggetto del sequestro l’intero patrimonio aziendale attivo nel settore immobiliare turistico-alberghiero, per un ammontare di circa un 3 milioni di euro. In particolare, l’operazione ha riguardato il rinomato villaggio turistico, già conosciuto come Blu Paradise, oltre ad innumerevoli beni riconducibili ai patrimoni dei nuclei familiari.

Il collegio difensivo (sono stati impegnati gli avvocati Giovanni Vecchio, Bruno Vallelunga, Sandro D’Agostino e l’avvocato e professore Ettore Squillaci) è riuscito a dimostrare l’assenza del nesso di pertinenzialità fra i beni sottoposti a sequestro ed i reati oggetto del giudizio. Con copiosa documentazione, la difesa ha dimostrato come tali beni fossero stati acquisiti al patrimonio degli imputati negli anni correnti fra il 1979 ed il 2010, quando invece i fatti di reato si collocano nel 2013, dimostrando in tal modo che gli acquisti non potevano costituire il reimpiego dell’eventuale profitto dei reati.

La vicenda cautelare ha avuto inizio il 18 ottobre 2021 e ha interessato per tre volte il giudizio del Tribunale di Vibo Valentia (la prima volta con la domanda di restituzione bene depositata dinanzi al Collegio e due volte il Tribunale in sede di riesame), chiamato da ultimo a decidere dopo che la Suprema Corte di Cassazione aveva accolto i rilievi della difesa.

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