Processo Adelfi a Vibo Valentia, il collaboratore Corsini: «Salvatore Drommi è stato sciolto nell’acido»
Le rivelazioni sulla scomparsa del 47enne di Nicotera, i contrasti con i Mancuso e il tentativo di uccidere pure il broker di San Calogero Franco Ventrici (che avrebbe sborsato due milioni per finanziare l’importazione di cocaina) dopo il delitto “eccellente” di Vincenzo Barbieri
Importazioni di cocaina dal Sud America all’Italia per svariati chili, con un’organizzazione che avrebbe visto quali leader indiscussi Francesco Ventrici e Vincenzo Barbieri, entrambi di San Calogero e fra il 2009 ed il 2011 trasferitisi a Bologna dopo aver scontato le condanne per l’operazione Decollo. Giuseppe Corsini, bolognese, ma con domicilio anche in Spagna, in videocollegamento con il Tribunale di Vibo Valentia ha oggi ripercorso il suo inserimento nel mondo del narcotraffico, dalla conoscenza con Francesco Ventrici sino ai contatti con narcos spagnoli e messicani. Una vasta rete di contatti per portare a termine colossali importazioni di cocaina utilizzando i porti di La Spezia, Ancona e Gioia Tauro, ma anche il tentativo – poi sfumato – di caricare la sostanza stupefacente su un aereo (usato dall’esercito russo in tempi di guerra) guidato da un esperto pilota – Michael Kramer – sceso appositamente a Nicotera e San Calogero (per come raccontato da Giuseppe Cordini) per visionare i terreni in mezzo agli ulivi che avrebbe dovuto sorvolare sino ad abbassarsi a cinque metri dal suolo per scaricare al volo i carichi di cocaina. Ma il racconto di Giuseppe Corsini si è anche soffermato su alcuni fatti di sangue, uno dei quali tuttora irrisolto con il corpo della vittima che non è stato mai ritrovato. [Continua in basso]
Salvatore Drommi e la “lupara bianca”
Salvatore Drommi in vita era ritenuto l’autista ed il braccio-destro del broker della cocaina, Domenico (Mimmo) Campisi, a sua volta ucciso in un agguato a Nicotera nel giugno del 2011. Di Salvatore Drommi si perdono totalmente le tracce nel settembre del 2010 all’età di 47 anni. Sparisce da Nicotera e gli inquirenti ritengono da tempo che sia rimasto vittima della “lupara bianca”. Nel processo Adelfi si trovano oggi imputati per narcotraffico i figli sia di Salvatore Drommi che di Domenico Campisi, ovvero Nicola Drommi e Antonio Campisi. “Ho incontrato per la prima volta Salvatore Drommi – ha riferito oggi in aula Giuseppe Corsini rispondendo alle domande del pm della Dda Irene Crea – a casa di Franco Ventrici nel Bolognese. Era il 2009. Sempre a casa di Franco Ventrici ho conosciuto anche Antonio Grillo di San Calogero, detto “Il Bisonte”, il quale è poi venuto a casa mia in Spagna ed ha dormito da me. E’ stato proprio Antonio Grillo a dirmi che in precedenza si era recato in Bolivia insieme a Giuseppe Simonelli per conto di Salvatore Drommi, quest’ultimo amico di Franco Ventrici ed a lui strettamente collegato. Franco Ventrici per finanziare le operazioni di narcotraffico aveva sborsato quasi due milioni di euro. Con l’arrivo di un carico di 1.650 chili di cocaina al porto di Gioia Tauro, Ventrici mi aveva promesso 480mila euro tutti per me, ma alla fine – ha ricordato Corsini – non mi ha dato nulla. A Salvatore Drommi vennero invece dati da Ventrici circa 600mila euro per l’acquisto dell’aereo con cui trasportare la cocaina e che doveva essere guidato da Michael Kramer”.
Drommi ucciso e sciolto nell’acido
Sarebbe stato Salvatore Drommi – a detta di Giuseppe Corsini – a mostrare al pilota Michael Kramer il terreno – un uliveto nelle campagne di San Calogero – dove si dovevano buttare i pacchi contenenti la cocaina. Alle riunioni operative a San Calogero sarebbe stato presente anche lo stesso Corsini unitamente ad Antonio Grillo ed ai cognati di Franco Ventrici, ovvero Angelo ed Annunziato Mercuri. “C’era la necessità di indicare attraverso dei fuochi – ha riferito Corsini – dove l’aereo guidato da Kramer si doveva abbassare”. L’operazione via aerea di trasporto della cocaina sarebbe poi saltata, anche se Kramer – a detta di Corsini – avrebbe intascato circa un milione di euro dei due milioni tirati fuori da Franco Ventrici per le operazioni di importazione della cocaina. Quindi l’inedita rivelazione sulle modalità di eliminazione di Salvatore Drommi. “E’ stato Antonio Grillo – ha riferito Corsini – a raccontarmi che Salvatore Drommi era stato sciolto nell’acido. Mi disse che Drommi era stato fatto sparire poiché era entrato in contrasto con i Mancuso per divisione dei soldi del narcotraffico”. [Continua in basso]
Un killer assoldato per uccidere Ventrici
Corsini ha svelato però anche altri particolari inediti: “Qualcuno voleva uccidere pure Franco Ventrici ed una persona, che io ho conosciuto, era arrivata sin sotto casa sua per tendergli un agguato ma poi vide la telecamera e andò via”.
Sull’eliminazione di Vincenzo Barbieri – ucciso a San Calogero nel marzo 2011 – Giuseppe Corsini ha invece raccontato che lo stesso “si era fatto tanti nemici perché fregava i suoi amici ed i compaesani”, aggiungendo un altro particolare: “Dopo l’omicidio di Barbieri, Antonio Grillo mi mandò un messaggio dicendomi che la polizia si era recata a casa sua per controllare se il motore della sua auto fosse ancora caldo, ma Antonio Grillo non c’entrava nulla con l’omicidio di Barbieri”.
Sia la sparizione di Salvatore Drommi, sia gli omicidi di Vincenzo Barbieri e Domenico Campisi sono ad oggi impuniti.
Impegnati nel collegio difensivo gli avvocati: Demetrio Procopio, Antonio Porcelli, Stefania Rombolà, Giuseppe Di Renzo, Giovanni Vecchio, Michelangelo Miceli, Sergio Rotundo, Mariantonietta Iorfida, Francesco Muzzopappa, Elisa Solano, Guido Contestabile, Francesco Capria, Francesco Sabatino, Giuseppe Bagnato, Nicola Brosio, Giuseppe Aloi, Francesco Calabrese, Giuseppe Morelli, Francesco Spanò, Anselmo Torchia, Fausto Bruzzese, Vincenzo Papeo, Maria Pia Baldassarre, Dario Vannetiello, Adele Manno, Lino Roetta, Santino Foresta, Giovanni Summo, Lara Criaco, Antonio Talia, Domenico Rosso, Francesco Esposito, Anna Maria Domanico, Leone Fonte, Sandro Furfaro, Jacopo Cappetta, Michele Pugliese, Antonio Femia, Nicola Quaranta, Vincenzo Cicino, Luigi Gullo, Francesco Lorusso, Carlo Fabbazzo, Claudio D’Avino, Alessandro Tirelli, Pier Massimo Marrapodi, Angela Giampaolo, Maria Pisano, Antonio Finelli, Gianni Russano, Carlo Monaco, Salvatore Campisi, Sandra Furfaro, Arveno Fumagalli, Andrea Lamattina, Emilio Mattei.
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