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Sparatoria a San Gregorio, Salvatore Mancuso passa dal reato di tentato omicidio a lesioni lievi

Il Riesame annulla l’ordinanza per tale capo di incolpazione riqualificando la fattispecie in accoglimento di un ricorso del difensore. Resta in carcere per altre due contestazioni

Sparatoria a San Gregorio, Salvatore Mancuso passa dal reato di tentato omicidio a lesioni lievi
Nel riquadro Salvatore Mancuso
Salvatore Mancuso

Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, in accoglimento del ricorso presentato dall’avvocato Mariangela Borgese, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare relativamente al reato di tentato omicidio contestato a Salvatore Mancuso, 29 anni, residente a San Gregorio d’Ippona, figlio del boss Giuseppe Mancuso di Limbadi, alias ‘Mbrogghja. Il 29enne è stato arrestato il 28 marzo scorso per tentato omicidio nei confronti di Gregorio Simonetti, 57 anni, di San Gregorio d’Ippona. L’avvocato Borgese ha sostenuto che non vi erano gli elementi per la configurazione del reato di tentato omicidio, ma che l’azione andava inquadrata nel reato meno grave e procedibile solo a querela di parte, vale a dire quello di lesioni personali lievi. La riforma Cartabia (art. 2, comma 1, lett. b), del D.Lgs. n. 150/2022) ha infatti ridisegnato il regime di procedibilità per il reato di lesioni personali dolose. Ai fini della sua perseguibilità viene d’ora in avanti svincolato dalla durata della malattia non superiore a 20 giorni (lesioni lievissime), con conseguente introduzione della procedibilità a querela anche nelle ipotesi delle lesioni lievi (malattia compresa tra 21 e 40 giorni). Nel caso di specie è stata quindi applicata la fattispecie incriminatrice delle lesioni personali di lieve entità la cui procedibilità non è d’ufficio ma solo a querela di parte.

Il Tribunale del Riesame ha, pertanto, derubricato il reato di tentato omicidio in lesioni lievi annullando per tale capo l’ordinanza nei confronti di Salvatore Mancuso nei cui confronti l’ordinanza di custodia cautelare in carcere viene confermata per i reati di detenzione illegale di arma da fuoco e danneggiamento seguito da incendio.
Da ricordare che nella vicenda risultano indagati a piede libero anche la parte offesa – Gregorio Simonetti – ed il figlio Alessandro per il reato di favoreggiamento nei confronti di Salvatore Mancuso che avrebbe aperto il fuoco ed in precedenza incendiato due auto. Contestata alla parte offesa pure la violazione della sorveglianza speciale. 

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