mercoledì,Maggio 15 2024

Comune di San Gregorio d’Ippona: commissari per altri sei mesi, ecco le ragioni

Gli organi elettivi dell’ente sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose. Non ancora conclusa l’azione di bonifica in municipio e concreto il rischio di ingerenze criminali

Comune di San Gregorio d’Ippona: commissari per altri sei mesi, ecco le ragioni

Resi noti i motivi del decreto di proroga per ulteriori sei mesi, firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della gestione commissariale del Comune di San Gregorio d’Ippona, i cui organi elettivi sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose l’11 maggio dello scorso anno. Il decreto di scioglimento è stato confermato anche dal Tar del Lazio che ha respinto il ricorso degli ex amministratori guidati dal sindaco Michele Pannia. 

La commissione straordinaria per la provvisoria gestione dell’ente è composta dal prefetto Francesco Campolo, dal viceprefetto aggiunto a  riposo Salvatore Tedesco e dal funzionario economico-finanziario Antonio Corvo. Ad avviso del ministro dell’Interno Matteo Salvini, del Consiglio dei ministri e del presidente della Repubblica, a San Gregorio d’Ippona “non risulta esaurita l’azione di recupero e risanamento complessivo dell’istituzione locale e della realtà sociale, ancora segnate dalla malavita organizzata” che nel paese confinante con Vibo Valentia fa capo al clan Fiarè-Razionale solo in parte colpito dalla storica operazione antimafia denominata “Rima” del 2005 e di recente con l’operazione antidroga “Stammer” che ha visto il diretto coinvolgimento di due elementi della famiglia Fiarè. Un clan con un potere mafioso nel Vibonese pari alla consorteria mafiosa dei Mancuso di Limbadi, ma la cui completa composizione della cosca aspetta ancora di essere scritta nelle inchieste antimafia.  [Continua dopo la pubblicità]

Per intanto, al fine di ripristinare “i principi democratici e di legalità” e restituire “efficienza e trasparenza all’azione amministrativa dell’ente” è stato deciso di prorogare di sei mesi la gestione commissariale del Comune. Le azioni intraprese dalla commissione straordinaria, secondo quanto riportato nella relazione del Viminale, hanno attivato “percorsi virtuosi nei diversi settori dell’amministrazione interessati dal processo di normalizzazione che necessitano di ulteriori attività e pertanto la commissione ha chiesto la proroga della gestione, per poter portare a compimento le avviate attività di riorganizzazione e di riconduzione alla legalità”. Le  motivazioni addotte a sostegno della richiesta, che il prefetto di Vibo Valentia ha fatto proprie con relazione del 24 luglio scorso, sono state condivise nella riunione tenuta in pari data dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica integrato con la  partecipazione del procuratore della Repubblica facente funzioni di Vibo e  del procuratore della Dda di Catanzaro. E’ infatti emerso che le attività  istituzionali del Comune di San Gregorio d’Ippona continuano a  svolgersi “in un contesto ambientale fortemente compromesso dalla radicata presenza di potenti sodalizi ‘ndranghetisti che rendono tuttora concreto il rischio di illecite interferenze da parte della criminalità organizzata e che richiedono inequivocabili segnali della forte presenza dello Stato con il precipuo obiettivo di ripristinare il rapporto fiduciario tra la collettività locale e le istituzioni”. 

In tale direzione, l’organo straordinario ha prioritariamente perseguito la “finalità di una generale revisione dell’assetto dell’amministrazione comunale che ha riguardato, in primo  luogo, la riorganizzazione degli uffici, in ragione delle carenze di organico e delle molteplici criticità  riscontrate nel corso della  gestione commissariale”. Più nel dettaglio, considerato il numero limitato di risorse umane – che contribuisce ad accrescere la vulnerabilità dei settori più esposti a pregiudizievoli  ingerenze esterne – si  è fatto “ricorso a professionisti esperti il cui apporto è indispensabile – evidenzia il Viminale – per portare a termine le diverse iniziative intraprese dalla commissione al fine di garantire la legalità e la trasparenza nei diversi ambiti gestionali dell’ente”. 

Nel settore degli appalti pubblici sono invece in fase di ultimazione i lavori di efficientamento della pubblica illuminazione, la ristrutturazione della scuola materna ed il rifacimento delle strade comunali, opere che rivestono particolare importanza per la comunità locale e che hanno richiesto lo stanziamento di ingenti risorse finanziarie. Sono inoltre in corso di predisposizione gli atti preordinati all’indizione della gara per l’affidamento dei servizi inerenti al sistema di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati. “Ogni attenzione – si legge nella relazione del ministro dell’Interno – va prestata affinchè la predetta attività si svolga al riparo da interessi anomali ed in modo da garantirne la piena legittimità e neutralità”. In ordine al settore urbanistico, l’organo di gestione straordinaria ha avviato il procedimento per l’elaborazione di un nuovo Piano strutturale comunale ed ha “fortemente implementato le azioni di contrasto dei fenomeni di abusivismo edilizio”. E’ stato poi dato impulso ad un mirato monitoraggio dell’area mercatale al fine di poter successivamente procedere alla riscossione del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche – che per quell’area non risulta versato alle casse comunali dall’anno 2014 – nonchè  alla “predisposizione del regolamento comunale per il commercio su aree pubbliche, mai adottato dall’ente”. Nel settore economico-finanziario, la commissione ha “prioritariamente perseguito l’obiettivo del risanamento della situazione gravemente deficitaria del Comune attraverso una decisa programmazione di recupero delle situazioni di morosità”. Segnatamente, con riferimento al sevizio idrico, sono in atto mirati accertamenti intesi ad individuare e sanzionare situazioni di evasione o elusione tributaria ed è stata intrapresa la revisione dei ruoli esattoriali, il cui ultimo aggiornamento risale al 2014”. 

La rilevanza di tali iniziative ha così richiesto che le stesse siano portate a termine dal medesimo organo che le ha avviate, cioè la commissione straordinaria, in modo “da evitare che indebite interferenze, condizionamenti o forme di ostruzionismo possano ostacolarne il buon esito. La “gravità del condizionamento di tipo mafioso, tuttora presente nel tessuto economico e sociale, è quindi tale da rendere necessaria una proroga del mandato della commissione sia per consolidare i risultati  conseguiti nella prima fase di gestione straordinaria, sia  – conclude il Viminale – per portare a conclusione le procedure di risanamento  attualmente in via di definizione. Resta infatti concreto il rischio di ingerenze della criminalità organizzata, considerata la complessità delle azioni di bonifica in atto”. 

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