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Le rivelazioni di Mantella: «Ucciso con il cianuro per aver fatto “confidenze” ai carabinieri»

Il collaboratore di giustizia rivela particolari agghiaccianti sulla scomparsa di un assuntore di stupefacenti di Vibo Valentia avvelenato per vendetta

Le rivelazioni di Mantella: «Ucciso con il cianuro per aver fatto “confidenze” ai carabinieri»
Continuano le rivelazioni di Andrea Mantella (nel riquadro)

Hanno permesso di aprire molteplici filoni di indagine, le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Andrea Mantella che dal maggio del 2016 è stato ripetutamente sentito e verbalizzato dalla Dda di Catanzaro. Tanti i fatti di sangue sui quali il collaboratore di Vibo Valentia ha gettato un fascio di luce, alcuni dimenticati negli anni ma riletti proprio grazie alle sue dichiarazioni. Di alcuni di tali delitti si parla nelle inchieste Olimpo e Maestrale-Carthago (di recente riunite con l’avviso di conclusione delle indagini preliminari) e pur se non contestati ad alcun imputato, trovano spazio nelle dichiarazioni di Andrea Mantella allegate alle inchieste. Delitti e omicidi sui quali gli inquirenti sono impegnati a fare piena luce.

L’omicidio con il cianuro

Francesco Scrugli

In tale contesto, il collaboratore ha reso dichiarazioni anche sulla tragica scomparsa di uno spacciatore, ed al tempo stesso assuntore di stupefacenti, di Vibo Valentia che sarebbe stato eliminato per aver fatto da confidente ai carabinieri. So che Francesco Fiarè traffica droga perché io e Francesco Scrugli – ha fatto mettere a verbale Andrea Mantella – abbiamo acquistato eroina da Francesco Fiarè, Vincenzo Fiarè, cugino di Francesco e figlio di Rosario, e da Gregorio Giofrè. È capitato solo in un’occasione nel 2000 e ho trattato personalmente alla presenza di Francesco Scrugli, dello stesso Francesco Fiarè e di Gioffrè. E’ capitato in una sola occasione perché uno spacciatore di Vibo Valentia, che era anche un assuntore di stupefacenti, aveva fatto una confidenza ai carabinieri di Vibo Valentia – rivela Mantella – facendo arrestare Vincenzo Fiarè, figlio di Rosario“. A questo punto Francesco Scrugli, in accordo con Gregorio Giofrè – secondo il racconto di Andrea Mantella – avrebbero volutamente mandato in overdose lo spacciatore accusato di aver fatto delle confidenze ai carabinieri di Vibo Valentia. E’ stato avvelenato – racconta il collaboratore – perché lui assumeva eroina, ma la sostanza stupefacente è stata tagliata con il cianuro o comunque con un veleno simile”. Andrea Mantella non ricorda il periodo in cui tale spacciatore (di cui riferisce in ogni caso il nome agli inquirenti) è morto, ma di una cosa si dice certo: si è trattato di un omicidio pianificato quale vendetta per la “confidenza” fatta dal vibonese ai carabinieri. Un delitto impunito, stando così le cose, sul quale indagano gli investigatori. Francesco Fiarè e Gregorio Giofrè (a differenza di Vincenzo Fiarè che non risulta coinvolto in alcuna inchiesta) figurano tra gli indagati raggiunti da avviso di conclusione indagine e da richiesta di rinvio a giudizio nelle inchieste Maestrale ed Olimpo, ma nessuna contestazione – è bene ribadirlo – viene loro mossa in relazione alla scomparsa per avvelenamento di uno spacciatore di erina di Vibo Valentia. Francesco Scrugli (braccio-destro di Andrea Mantella) è stato invece ucciso nel marzo 2011 a Vibo Marina da sicari della cosca Patania di Stefanaconi all’epoca in “guerra” contro il clan dei Piscopisani al quale Francesco Scrugli era ormai organico.

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