giovedì,Maggio 9 2024

Dottoressa della Guardia medica aggredita nel Vibonese, indagano i carabinieri

Nuovo episodio di violenza a Pannaconi, frazione del comune di Cessaniti, nel corso di una visita nel domicilio di un 60enne che aveva richiesto il suo aiuto. Condanna anche da parte dell’Ordine dei medici

Dottoressa della Guardia medica aggredita nel Vibonese, indagano i carabinieri

Indagini in corso da parte dei carabinieri per far luce sull’aggressione ai danni di una dottoressa della Guardia medica di Cessaniti. La 30enne, D.E., dopo aver ricevuto una telefonata con una richiesta di aiuto per un’emergenza respiratoria, si è portata in un’abitazione di Pannaconi, ma qui sarebbe stata aggredita fisicamente per poi riuscire a divincolarsi ed a chiamare i carabinieri. La dottoressa si era recata in auto a visitare il paziente in compagnia della madre che le fa compagnia nel turno di Guardia medica proprio per evitare aggressioni e non trovarsi da sola. Una volta parcheggiata l’auto, la madre della dottoressa ha atteso in macchina l’arrivo della figlia la quale è riuscita a guadagnare la via d’uscita dall’abitazione dopo essersi difesa dall’aggressione del 60enne che l’aveva afferrata per un braccio e per la gola al fine di trascinarla in un’altra stanza. La dottoressa si è quindi recata al Pronto soccorso dell’ospedale di Vibo dove le sono state diagnosticate ferite guaribili in sette giorni. L’aggressore – un 60enne del luogo – è stato già identificato dai militari dell’Arma e la sua posizione è al vaglio dell’autorità giudiziaria. Dura la condanna sull’episodio anche da parte del presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Vibo Valentia, Antonino Maglia.

Occhiuto: «Episodio raccapricciante»

Su quanto avvenuto è intervenuto anche il governatore Roberto Occhiuto: «L’ennesimo episodio di violenza a danno di una dottoressa della Guardia medica, aggredita da un uomo durante una visita domiciliare in una frazione del Comune di Cessaniti, è per noi fonte di enorme preoccupazione. Appena appresa la notizia, nel pomeriggio di ieri, ho sentito telefonicamente la dottoressa aggredita alla quale ho espresso la mia personale solidarietà e la massima vicinanza della Giunta regionale per questo raccapricciante episodio, nella speranza che superi nel più breve tempo possibile lo shock per il trauma subito e torni presto alla sua attività, così preziosa per le nostre comunità. La gravità del gesto, il ricorso alla violenza nei confronti di una professionista, ancora una volta donna, ci inducono non solo a esprimere condanna e grande vicinanza alla vittima, ma ci impongono l’urgenza di attivare ogni misura necessaria per tutelare gli operatori sanitari della nostra Regione e richiedere massima celerità nell’accertare i fatti e nel punire duramente i responsabili».

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