sabato,Dicembre 7 2024

Nessuna violazione della sorveglianza, Cassazione assolve Giovanni Mancuso

Annullamento senza rinvio da parte della Suprema Corte perché il fatto non costituisce reato

Nessuna violazione della sorveglianza, Cassazione assolve Giovanni Mancuso
Giovanni Mancuso

La prima sezione penale della Cassazione ha annullato senza rinvio “perché il fatto non costituisce reato” la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro nel marzo dello scorso anno nei confronti di Giovanni Mancuso, 83 anni. Con tale verdetto, i giudici di secondo grado avevano confermato la condanna ad 8 mesi (oltre al pagamento delle spese processuali) emessa nel luglio 2019 dal Tribunale di Vibo Valentia. La Suprema Corte ha però accolto i rilievi sollevati dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Maurizio Nucci annullando la condanna per il reato di inosservanza della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza. In particolare, Giovanni Mancuso era accusato di essersi associato in diverse occasioni (nel 2018) a soggetti che hanno subito condanne o sono sottoposte a misure di sicurezza. Incontri a Limbadi al bar, dal fruttivendolo, nella propria azienda agricola ed anche fuori dal territorio comunale come nella vicina Rombiolo dove è stato fermato dai carabinieri. Il ricorso dei difensori puntava in particolare a mettere in evidenza omissioni motivazionali e travisamenti probatori (segnaletica stradale, non dimostrata volontà di violare gli obblighi imposti dal Tribunale di Vibo ed esatti confini tra i comuni di Limbadi e Rombiolo) nei quali sarebbero incorsi i giudici di primo e secondo grado.  Giovanni Mancuso è stato condannato in via definitiva a 9 anni per usura nel processo Black money e deve ancora scontare 4 anni. Annovera precedenti penali per vari reati, dal sequestro di persona a scopo di estorsione (condanna del 1975) alla violazione della sorveglianza speciale, dal furto al pascolo abusivo, dalla spendita di monete false alla ricettazione, dal porto abusivo di armi ad illeciti edilizi.  Nel luglio dello scorso anno gli sono stati confiscati beni per quasi dieci milioni di euro. Giovanni Mancuso è il fratello più grande di Luigi Mancuso, principale imputato dell’operazione Rinascita Scott e condannato a 30 anni.  E’ anche il padre di Giuseppe Mancuso, 33 anni, anche lui condannato in Rinascita Scott (16 anni e 8 mesi).  

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