mercoledì,Maggio 15 2024

Il Tribunale restituisce alcuni beni sequestrati a Mallamace nel Vibonese

L’imprenditore viene ritenuto vicino al boss Rocco Anello di Filadelfia ed è rimasto coinvolto nell'affare dei parchi eolici. Restituita la ditta di legname con sede a Sant’Onofrio

Il Tribunale restituisce alcuni beni sequestrati a Mallamace nel Vibonese

Il Tribunale misure di prevenzione di Catanzaro ha respinto la proposta della sorveglianza speciale ed il sequestro disposto anticipatamente su alcuni beni della ditta di Francesco Mallamace, 42 anni, di Vibo Valentia, disponendone la restituzione degli stessi e di tutti i rapporti bancari che avevano interessato Mallamace Francesco ed i suoi più stretti familiari. Per i giudici della prevenzione, secondo le argomentazioni e le produzioni della difesa (avvocati Enzo Gennaro e Francesco Gambardella per Mallamace ed avvocati Giancarlo Pittelli e Sergio Rotundo per la sig.ra Rubino), le dimostrazioni della CT di parte e l’applicazione della norma specifica, in uno anche ai criteri giurisprudenziali in materia, non esiste l’attualità della pericolosità per il proposto, per cui la proposta personale va respinta, ed anche i beni sottoposti a sequestro, che erano ricompresi in un arco temporale 1999/2010, non possono formare oggetto di provvedimento ablativo. Dalle risultanze del Riesame è emerso come le somme di denaro impiegate dal Mallamace nell’anno 1999 per la costituzione della Eurolegnami di Mallamace Francesco non avessero provenienza illecita e tanto meno la ditta è inquadrabile in alcune delle categorie sanzionate dal legislatore. Dunque, la ditta ed il compendio posti sotto sequestro nell’ottobre 2018 sono stati totalmente restituititi agli aventi diritto attraverso la Guardia di Finanza che aveva proceduto alle indagini patrimoniali. La ditta e quanto posto sotto sequestro in tale periodo sono rimasti sotto la gestione dell’amministratore nominato dal Tribunale. Il titolare – secondo quanto riferito in una nota – ha affermato che toccherà ora allo stesso recuperare una ditta che dava lavoro a 25 dipendenti. “Resta l’amara considerazione – ha affermato Mallamace – di una vicenda, nella quale sono stati posti sotto sequestro sin anche i risparmi dei figli minori e le regalie dei parenti agli stessi ed alla consorte”.

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