martedì,Aprile 16 2024

Canone idrico, mancati rimborsi ai cittadini: l’Authority sanziona il Comune di Vibo

Tariffe aumentate del 55% nel 2013 e non adeguatamente compensate negli anni a venire. Chiusa l’istruttoria delle Fiamme gialle, altra stangata in arrivo per le finanze comunali

Canone idrico, mancati rimborsi ai cittadini: l’Authority sanziona il Comune di Vibo

L’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) ha avviato un procedimento sanzionatorio a carico del comune di Vibo Valentia in materia di regolazione tariffaria del Servizio idrico integrato. Nel mirino della Direzione sanzioni e impegni dell’Arera, alcune violazioni commesse dal Comune in seguito all’incremento delle tariffe dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione per l’anno 2013, deliberato dal consiglio comunale a seguito della dichiarazione di dissesto finanziario avvenuta nello stesso anno. In particolare, si legge nell’avviso notificato a Palazzo Luigi Razza, a seguito di verifiche ispettive condotte dalla Guardia di finanza in data 2 e 3 aprile 2019, è stato accertato che «il Comune avrebbe fatturato nel mese di gennaio 2015 i consumi dell’anno 2013 variando le tariffe applicate in precedenza; il Comune, con la deliberazione del consiglio comunale 50/13, avrebbe incrementato le precedenti tariffe 2012 approvate con la deliberazione della giunta comunale 64/06, del 55% per tutti i corrispettivi ad eccezione di quelli relativi al servizio di fognatura (per il quale l’incremento è stato pari al 50%) e alla terza e quarta fascia di consumo del servizio di acquedotto uso domestico (per i quali l’incremento è stato del 54%)».

Quindi, «il Comune, come dallo stesso ammesso, nelle fatture emesse nel novembre 2015 e quindi successivamente alla data di pubblicazione di tale deliberazione, non ha applicato per gli anni 2013-2015 il moltiplicatore tariffario approvato provvisoriamente dall’Autorità; in particolare, il Comune, per l’anno 2013, non ha disapplicato, anche mediante i dovuti conguagli, gli incrementi tariffari di cui alla deliberazione del consiglio comunale 50/13 addebitati nelle fatture emesse nel gennaio del 2015 e, per gli anni 2014 e 2015, ha continuato ad applicare i predetti incrementi tariffari». Ancora, «il Comune non ha presentato all’Autorità, entro 60 giorni dalla pubblicazione della deliberazione 310/2015, l’istanza di determinazione delle tariffe, corredata di tutte le informazioni e i dati richiesti dalla vigente regolazione». Inoltre «il Comune in assenza della necessaria predisposizione tariffaria da parte dell’Ente d’Ambito, avrebbe continuato ad applicare, anche per gli anni 2016 e 2017, gli incrementi tariffari di cui alla deliberazione del Consiglio Comunale 50/13 in luogo delle tariffe approvate per il 2012» e «non avrebbe applicato correttamente alle utenze non domestiche, per gli anni 2016 e 2017, la quota fissa così come determinata con la deliberazione del consiglio comunale 50/13; in particolare, il Comune avrebbe addebitato nelle fatture di saldo l’importo della quota fissa nel valore corrispondente al consumo annuo complessivo, senza restituire l’importo della quota fissa già addebitato nelle fatture in acconto».

Infine, il Comune di Vibo «nelle fatture emesse nel 2018 e quindi successivamente alla data di pubblicazione di tale deliberazione, non ha applicato per gli anni 2016-2018 il moltiplicatore tariffario approvato provvisoriamente dall’Autorità; in particolare, il Comune, per gli anni 2016 e 2017, non ha disapplicato, anche mediante i dovuti conguagli, gli incrementi tariffari di cui alla deliberazione del Consiglio Comunale 50/13 addebitati nelle fatture emesse prima della pubblicazione della deliberazione 738/2017/R/idr e, per l’anno 2018, ha continuato ad applicare gli incrementi tariffari». Pertanto l’Arera ha disposto di «avviare un procedimento nei confronti del Comune di Vibo Valentia per l’accertamento, delle violazioni della regolazione tariffaria del Sistema idrico integrato e per l’adozione dei relativi provvedimenti sanzionatori e prescrittivi».

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