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Più che laboratori scientifici, secondo le ipotesi accusatorie della Procura di Catanzaro, quelli dell’Università Magna Graecia di Catanzaro erano delle macellerie crudeli.
Sono due i laboratori incriminati: uno nel campus di Germaneto e uno in un plesso staccato a Roccelletta.
L’inchiesta che ha portato oggi agli arresti domiciliari per 11 persone e a una misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio delle pubbliche funzioni rivestite in seno all’Asp di Catanzaro, per la durata di 12 mesi, porta racconti agghiaccianti.
Topolini uccisi sbattendoli al muro o decapitati senza anestesia. Secondo quanto emergerebbe dalle intercettazioni, dietro queste torture non vi sarebbe stata nessuna ragione scientifica ma solo crudeltà.
L’inchiesta vede indagati vertici dell’Università Magna Grecia e dirigenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, tra i quali l’ex rettore Giovambattista De Sarro e il responsabile dell’Asp veterinaria Giuseppe Caparello.
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