giovedì,Aprile 25 2024

Omicidio Battaglia a Piscopio, il gip convalida il fermo di Felice

Il 32enne è accusato per l’agguato costato la vita al 21enne e nel quale è rimasto ferito Giovanni Zuliani. Custodia in carcere e atti da Monza a Catanzaro per competenza territoriale

Omicidio Battaglia a Piscopio, il gip convalida il fermo di Felice
Gli investigatori dell'Arma e il procuratore Gratteri durante la conferenza stampa
Antonio Felice resta in carcere

Il gip del Tribunale di Monza ha convalidato il fermo di indiziato di delitto per Antonio Felice, il 32enne di Piscopio arrestato a Seveso, in Lombardia, e accusato di essere l’autore della sparatoria che ha provocato la morte di Salvatore Battaglia e il ferimento di Giovanni Zuliani nella notte tra il 27 e il 28 settembre nel centro abitato di Piscopio. Nei suoi confronti il giudice ha applicato la custodia cautelare in carcere. Felice quindi resta detenuto a Monza e regge l’impianto accusatorio costruito dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro guidata dal procuratore capo Nicola Gratteri, a conferma della qualità del lavoro condotto sul campo dai Carabinieri del Norm della Compagnia di Vibo Valentia, comandato dal tenente Luca Domizi in collaborazione coi colleghi del Nucleo investigativo.

Il gip di Monza ha, tra l’altro, riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso. Felice aveva fatto perdere le sue tracce dopo l’agguato avvenuto nei pressi della villetta comunale di Piscopio ma la sua latitanza è durata poche settimane. Giusto il tempo di ricostruire la dinamica della sparatoria avvenuta al culmine di alcune tensioni maturate nell’ambiente criminale di Piscopio e sfociata in una lite avvenuta poche ore prima. Gli investigatori dell’Arma si sono subito messi sulle tracce del 32enne che, nel frattempo, si era rifugiato in Brianza a casa di alcuni amici. È qui che mercoledì scorso Felice è stato fermato al termine del blitz coordinato dai carabinieri della Compagnia di Vibo col supporto dei colleghi di Seregno. Il giudice, dopo la convalida del fermo, si è dichiarato incompetente per territorio trasmettendo quindi gli atti alla Dda di Catanzaro affinchè reiteri entro venti giorni una nuova richiesta per l’applicazione di un’ordinanza di custodia cautelare

top