sabato,Maggio 4 2024

Ordigno bellico all’Angitola, a buon fine le operazioni di disinnesco (FOTO/VIDEO)

È stata fatta brillare oggi a mezzogiorno la bomba di fabbricazione inglese rinvenuta nei giorni scorsi nei pressi della diga del bacino artificiale. Ora l’ex Statale 110 e le aziende della zona torneranno fruibili dopo alcuni giorni di interdizione

Ordigno bellico all’Angitola, a buon fine le operazioni di disinnesco (FOTO/VIDEO)

È stato fatto brillare questa mattina intorno alle 12 l’ordigno bellico risalente al Secondo conflitto mondiale rinvenuto nell’area dell’Angitola, a Maierato, in un terreno agricolo e riportato alla luce da uno smottamento.

Le operazioni di detonazione della bomba di fabbricazione inglese sono state condotte dagli specialisti della 2^ Compagnia Genio Guastatori dell’11° Reggimento Genio di Castrovillari (CS). Il nucleo di specialisti, rinforzato da una sezione di macchine movimento terra, proveniente dal’11°Reggimento di Foggia, ha operato dal termine delle 144 ore presunte del funzionamento della spoletta, circa le 8.00 del mattino, in una zona già sgombra e accuratamente controllata dalle Forze dell’Ordine.

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Presenti nella zona di sicurezza i Vigili del Fuoco, l’assistenza sanitaria della Croce Rossa Militare, oltre a tutti gli altri rappresentanti delle agenzie interessate dal territorio, tutti coordinati dai rappresentanti della Prefettura di Vibo Valentia. La bomba inglese, del peso di oltre 220 kg, con 65 kg di tritolo, era stata identificata dagli artificieri dei Carabinieri di Catanzaro in stretto contatto con quelli dell’Esercito. Gli specialisti della Caserma Manes di Castrovillari hanno poi provveduto a verificare e mettere in sicurezza l’ordigno.

Vista la portata della bomba, dopo una riunione di coordinamento con la Prefettura di Vibo Valentia, erano state disposte ulteriori misure di sicurezza ed uno sgombero entro un raggio di 500 metri che ha determinato la chiusura della ex Statale 110 e di alcune aziende situate nella zona, tra le quali la Giacinto Callipo Conserve Alimentari.

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La stabilità dell’ordigno era resa precaria dall’innesco a lungo ritardo chimico, con un dispositivo antirimozione, che avrebbe potuto attivarsi con l’urto dello smottamento e dare quindi seguito ad un’esplosione automatica entro, come detto, 144 ore.

Passato quel lasso di tempo, la bomba è stata fatta brillare in tutta sicurezza. Al termine delle operazioni di verifica la zona è stata riaperta al traffico ed alle attività produttive e agricole, riportando il luogo di rinvenimento alle condizioni originarie.

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