mercoledì,Aprile 24 2024

L’ordigno bellico all’Angitola e quella pioggia ininterrotta di bombe nell’agosto del ‘43

Il ritrovamento del potente ordigno riporta alla memoria i bombardamenti avvenuti dal 7 al 29 agosto di quell’anno quando gli ango-americani presero di mira le principali infrastrutture del Vibonese

L’ordigno bellico all’Angitola e quella pioggia ininterrotta di bombe nell’agosto del ‘43

Il rinvenimento di un ordigno risalente alla II Guerra Mondiale nei pressi del lago Angitola diventa occasione per risalire con la memoria a quella terribile estate del 1943, quando su molte località del Vibonese si abbatté una tempesta di morte e distruzione.

Rinvenuto pericoloso ordigno della Seconda guerra mondiale, chiusa l’ex Statale 110

Fin dai primi mesi del ’43 furono intensificati gli attacchi aerei anglo-americani e molte località costiere subirono, quotidianamente, mitragliamenti e sgancio di bombe da formazioni sempre più numerose di bombardieri che partivano dalle basi alleate dell’Algeria e poi della Tunisia.

In quei giorni Corrado Alvaro scriveva: “Battuta secolarmente dai terremoti e dalle alluvioni, distrutta e ricostruita almeno una volta ogni secolo, la Calabria conosce la più grande rovina, quella che ne colpisce non solamente le abitazioni costruite Dio sa con quanta pena, vissute Dio sa con quante lacrime, traversie, emigrazioni, lontananze, rimpianti, ritorni, ma distrugge la terra stessa, quella che porta il pane e i frutti e l’olio e il vino, gli alimenti di questo popolo sobrio, silenzioso alla pena, che ama disperatamente la sua vita amara”.

1943: la distruzione dell’aeroporto di Vibo e la strage di Mileto

Nell’agosto del ’43, dopo l’invasione della Sicilia, gli Alleati si preparavano a sbarcare in Calabria per risalire la Penisola. Al fine di tagliare la ritirata alle truppe tedesche che erano riuscite ad abbandonare la Sicilia portando in salvo le divisioni Panzer stanziate nell’isola, gli Alleati decisero di intensificare i bombardamenti sulle vie di comunicazione. Il ponte dell’Angitola diventò, pertanto, uno degli obiettivi principali.

La “calda” estate del ‘43

Il 7 agosto aerei B-26 in numero imprecisato colpiscono tutta l’area, distruggendo 300 mt. Della ferrovia e i piloni di sostegno del ponte sull’Angitola con conseguente interruzione del traffico ferroviario e telegrafico. Un caccia germanico, decollato dall’aeroporto di Vibo, ha abbattuto un bombardiere nemico che precipita in mare. Lo stesso caccia a sua volta viene colpito e precipita. Il pilota è deceduto. Sette militari feriti me due morti. Due feriti fra i civili (Ministero Regia Aeronautica. Notiziario n.387).”

8/8 “B-26 della NASAF lanciano bombe sulla ferrovia e sul ponte”.

9/8 B-26 attaccano i ponti sull’Angitola.

10/8 Caccia bombardieri NAAF colpiscono i ponti sull’Angitola.

11/8 B-25 sganciano bombe sui ponti dell’Angitola.

14/8 “Ore 22.30. Aerei nemici bombardano la zona dell’Angitola e la statale 18 nelle vicinanze di Maida “Incendi lungo la costa. Imprecisate le vittime”. (Min. Reg. Aeronautica Notiziario n. 400).

17-18/8 “36 bombardieri Mitchell scortati da caccia colpiscono fabbricati e il ponte sul fiume”.

18-19/8 38 caccia bombardieri Wellington lanciano bombe sul ponte provvisorio e le vie di comunicazione. Il ponte rimase inutilizzabile.

29/8 Caccia bombardieri Wellington colpiscono il ponte e la città di Francavilla. Mitragliata la località (Notiziario n.438).

A distanza di 74 anni riaffiora, inesplosa, una di quelle bombe, muta testimonianza di un periodo doloroso della nostra storia recente e monito contro il ripetersi degli orrori della guerra.

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