domenica,Maggio 18 2025

Narcotraffico e raffineria della cocaina a Spilinga: tre condanne e un’assoluzione in appello

La sentenza per l’operazione Overing arriva dopo un precedente annullamento con rinvio ad opera della Cassazione. L’inchiesta condotta dai carabinieri del Ros di Catanzaro

Narcotraffico e raffineria della cocaina a Spilinga: tre condanne e un’assoluzione in appello

Sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro per un troncone dell’operazione Overing della Dda di Catanzaro e dei carabinieri del Ros contro il narcotraffico internazionale di cocaina. Il verdetto arriva dopo un precedente annullamento con rinvio ad opera della Cassazione che nel novembre del 2022 aveva ordinato un nuovo processo di secondo grado. Questa la sentenza della Corte d’Appello presieduta dal giudice Roberta Carotenuto: 8 anni e 8 mesi di reclusione per Domenico Cino, di 72 anni, di Spilinga (condannato nel precedente giudizio d’appello a 10 anni di reclusione); 14 anni e 10 mesi di reclusione per Fabrizio Cortese, 53 anni, di San Gregorio d’Ippona (in precedenza condannato a 15 anni ed 8 mesi); 7 anni e 2 mesi per Francesco Cortese, di 56 anni, pure lui di San Gregorio d’Ippona (era stato condannato in appello a 8 anni e 4 mesi); assoluzione perché il fatto non costituisce reato per Salvatore Jacopetta, 67 anni, di Gioiosa Jonica (2 anni e 10 mesi la precedente condanna). Domenico Cino era difeso dagli avvocati Francesco Schimio, Giorgio Vianello Accorretti e Valerio Vianello Accorretti, i fratelli Cortese dall’avvocato Reitano, mentre Salvatore Jacopetta era assistito dagli avvocati Brancati e Fuda.

Il processo in primo grado si era svolto dinanzi al gup distrettuale con il rito abbreviato e da qui lo sconto di pena di un terzo per gli imputati, tutti accusati di aver importato diversi chili di cocaina nel territorio italiano dal Sud America con un accordo fra vibonesi e reggini per la ripartizione dei ruoli e la suddivisione dei guadagni. L’operazione era stata condotta dal Ros di Catanzaro e nasce da un troncone della più nota operazione “Decollo” del 2004. La raffineria per la cocaina era stata scoperta in un casolare di campagna a Panaia di Spilinga di proprietà di Domenico Cino. Nel corso delle indagini, i carabinieri del Ros erano arrivati a sequestrare sino a 600 chili di cocaina, sbarcata in diversi porti, fra i quali anche quello di Gioia Tauro. Altri imputati sono stati invece giudicati e condannati nel processo che si è svolto con rito ordinario e fra loro pure alcuni narcos colombiani. Nel corso del processo si è poi registrata la collaborazione di Domenico Trimboli, noto come “il boss dei due mondi” del narcotraffico, nato a Buenos Aires ma con la famiglia originaria di Natile di Careri, nella Locride. Si tratta di uno più grandi «broker» della ‘ndrangheta calabrese al mondo che ha movimentato tonnellate di cocaina.

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