Invade proprietà private a Ricadi ma all’arrivo dei poliziotti li aggredisce con sputi, calci e lancio di bottiglie: arrestato
L’uomo, aggressivo e minaccioso, nel tentativo di sottrarsi all'identificazione ha colpito un agente. Immobilizzato con l'aiuto di una seconda volante è stato poi condotto nel carcere di Vibo

Nell’ambito delle attività finalizzate alla repressione di condotte violente e di turbamento dell’ordine e della sicurezza pubblica, la Polizia di Stato ha proceduto all’arresto di un soggetto per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, nonché al deferimento in stato di libertà dello stesso per i reati di oltraggio a pubblico ufficiale, invasione di edifici e rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale. Nello specifico, nei giorni scorsi, il personale del compartimento Polizia ferroviaria per la Calabria – Posto di Polizia ferroviaria di Lamezia Terme, richiedeva al Posto Fisso di Polizia di Tropea di collaborare nell’identificazione dell’autore del reato di occupazione di terreni o edifici, episodio verificatosi presso il casello ferroviario situato vicino alla stazione di Ricadi.
Giunti sul posto, gli operatori della squadra Volante del Posto fisso di P.S. di Tropea constatavano la presenza di un soggetto che, alla richiesta di fornire i documenti o le proprie generalità, rispondeva agli agenti in modo aggressivo, mostrandosi poco collaborativo. Infatti, nonostante i ripetuti inviti a collaborare, l’uomo persisteva nel proprio atteggiamento violento, sputando contro gli agenti, minacciandoli e lanciando bottiglie di vetro e oggetti metallici. Dopo aver richiesto l’ausilio di altro equipaggio, gli agenti invitavano nuovamente l’uomo alla calma, il quale, tuttavia, in modo repentino, tentava di allontanarsi in direzione dei binari, sferrando pugni e calci contro gli operatori, uno dei quali veniva colpito.
Nonostante l’atteggiamento particolarmente aggressivo, gli operatori del Posto Fisso di Tropea riuscivano ad immobilizzarlo e a condurlo presso gli Uffici della Questura per una più completa identificazione, al termine della quale, sotto il coordinamento dell’Autorità giudiziaria, si procedeva al suo arresto. Il Tribunale, convalidato l’arresto eseguito, disponeva la detenzione nel carcere di Vibo Valentia.