Bello, bellissimo, ma che casino il nuovo parco di via Feudotto: con l’assessore Soriano tra i residenti del quartiere che ha cambiato faccia
Insieme all’esponente dell’amministrazione comunale abbiamo incontrato chi vive nelle case che si affacciano sull’area verde riqualificata. Schiamazzi a tutte le ore del giorno e della notte, rifiuti lasciati in giro e uso improprio delle attrezzature sportive. Ecco le possibili soluzioni

Bello, bellissimo, ma che casino il nuovo parco di via Feudotto. L’aera verde attrezzata con campi di padel e basket, un percorso fitness e un’area giochi per i più piccoli, sorprende con la forza della normalità in una città che raramente ha visto un “open space” pubblico così fruibile e ambito. Eppure, c’è un’altra faccia della medaglia: l’uso improprio delle attrezzature sportive e schiamazzi a tutte le ore del giorno e della notte. Una situazione che sta esasperando i residenti del quartiere, a cominciare da chi vive nelle palazzine che circondano il parco. L’assessore comunale allo Sport, Stefano Soriano, ha recentemente lanciato un appello sui social con un video per invitare tutti a rispettare le regole, chiedendo ai ragazzi di non giocare a calcio nel campo da padel. Un comportamento che mette a rischio l’incolumità degli stessi ragazzi (il campo da padel è circondato da vetri sui quali rimbalza la pallina) e anche lo stesso impianto che può subire costosi danni. Un appello accorato ed esplicito, in attesa che la gestione del parco, come sottolinea dallo stesso assessore, venga affidata dal Comune a chi verrà individuato con l’avviso pubblico.
Con Soriano siamo tornati nel Parco della Biodiversità (questo il suo nome ufficiale) per incontrare i residenti insieme all’esponente dell’amministrazione Romeo. «Questi parchi esistono in tutta Europa. Sarebbe stato bello, anzi – si corregge – sarebbe bello che a prendersene cura fossero i cittadini». Guarda la struttura con ammirazione. «È un parco innovativo e ben pensato dalla precedente amministrazione (rientra tra gli interventi finanziati con il Pnrr e progettati negli anni scorsi, ndr), che ha riqualificato un’area che fino a poco tempo fa era preda del degrado e dell’abbandono». Come conferma una residente affacciata dal balcone di casa: «Prima quest’area era piena di erbacce e topi, adesso è oro questo posto. È vero, ci sono pure gli incivili ma è così bello vedere i ragazzi che si divertono». Per evitare schiamazzi notturni l’amministrazione comunale ha disposto la chiusura delle luci alle 22.45, ma neanche questo sembra dissuadere quanti di sera lo frequentano. «Serve uno scatto di orgoglio e di civiltà – prosegue l’assessore – noi vibonesi dovremmo dimostrare che siamo in grado di autogestirci, anche perché stiamo pensando di creare parchi in ogni quartiere».
Le telecamere installate attorno alla struttura saranno attive dalla prossima settimana e collegate con il comando della Polizia Municipale. «Più che affidarmi alla deterrenza delle telecamere, vorrei sensibilizzare gli adulti a insegnare ai ragazzi a comportarsi bene», sottolinea l’assessore. La presenza dell’amministratore non passa inosservata. Una residente coglie l’occasione per manifestare i disagi e proporre soluzioni: «Sono un ingegnere gestionale e lavoro da casa, in smart working. I ragazzi iniziano giocare dalle 9 del mattino. Un vociare che ci accompagna per tutto il giorno. Sarebbe piacevole, almeno la sera, aprire le finestre e sentire silenzio. E invece, gli schiamazzi, vanno avanti fino a notte fonda, anche dopo la disattivazione delle luci», dice la donna, mamma di due bimbe di 5 e 2 anni. «È bello avere un parco sotto casa, ma ci vuole buonsenso e civiltà, che a molti manca – dice mostrando una busta di plastica che aveva riposto nella borsa -. L’ho portata da casa per raccogliere tutte le bottigliette vuote che lasciano in giro. Non è compito mio, ma lo faccio per mantenere il luogo pulito e per dare l’esempio». Se non è una rivoluzione di certo è un buon inizio. Ma non basta. Per ora i controlli sembrano necessari e i residenti chiedono un custode, alcuni anche una recinzione che “ingabbi” il parco. «No – dice Soriano – l’area perderebbe la sua identità, deve essere uno spazio aperto che fa parte della città senza barriere». I residenti rilanciano: «Almeno chiudete i campetti di basket e padel nelle ore serali, che sono già recintati». Proposta quest’ultima che sembra convincere anche l’assessore: «Si può fare».