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Petrol Mafie: otto richieste di concordati di pena in appello e l’invito all’astensione nei confronti di un giudice

Il difensore di Luigi Mancuso ha avanzato la richiesta nei confronti di un componente della Corte. Gli imputati sono in totale 49

Petrol Mafie: otto richieste di concordati di pena in appello e l’invito all’astensione nei confronti di un giudice
La Corte d'Appello di Catanzaro e nei riquadri Luigi e Francesco Mancuso
Luigi Mancuso

Otto concordati di pena, oltre alla richiesta di astensione del giudice Giovanna Mastroianni. Questo il resoconto dell’udienza odierna del processo d’appello a Catanzaro relativo all’operazione denominata Petrol Mafie. E’ stato in particolare l’avvocato Paride Scinica a chiedere la revoca dell’ordinanza con la quale la Corte d’Appello di Catanzaro ha stralciato la posizione del suo assistito, Luigi Mancuso, e di conseguenza è stata avanzata una richiesta di astensione per il giudice Mastroianni dall’intero processo Petrol Mafie. Ciò poiché – ad avviso del difensore di Luigi Mancuso (oggi intervenuto quale avvocato di Antonio Prenesti in quanto Luigi Mancuso è già stato stralciato) – tutti gli imputati sono stati iscritti nel medesimo procedimento penale (Rinascita Scott) dove il giudice Mastroianni ha svolto in precedenza le funzioni di Gip autorizzando diversi decreti intercettivi per diversi imputati ed esprimendo così valutazioni in ordine alla ritenuta presenza dei gravi indizi circa l’esistenza della consorteria mafiosa. Gli attuali imputati – ha rimarcato l’avvocato Scinica – sono quindi transitati in Petrol Mafie dopo l’iscrizione nel procedimento denominato Rinascita Scott e da qui l’invito all’astensione nei confronti del giudice Mastroianni per tutti gli imputati. Allo stato il giudice Mastroianni si è però astenuta solo per Luigi Mancuso, la cui posizione è stata stralciata. L’ufficio di Procura ha invece chiesto il rigetto della richiesta di astensione del giudice Mastroianni avanzata dall’avvocato Paride Scinica e la Corte d’appello scioglierà la riserva nell’udienza dell’8 luglio prossimo.
E’ stata poi formalizzata la richiesta di concordato di pena per i seguenti imputati: Nicola Amato, (cl 1975), di Catania (condannato in primo grado a 5 anni e 6 mesi); Sergio Leonardi (classe 1978), di Catania (condannato a 8 anni e 10 mesi in primo grado); Giulio Mitidieri, (1952), di Marsicovetere (Pz, condannato in primo grado a 5 anni e un mese); Damiano Sciuto, (1989), di Catania (condannato in primo grado a 4 anni e 5 mesi); Francesco Mancuso, (cl ’57), di Limbadi, detto “Tabacco” (condannato in primo grado a 10 anni e 2 mesi); Gennaro Visese, (classe 1977), di Napoli (condannato in primo grado a 2 anni); Alberto Coppola (classe 1977), di Napoli (condannato in primo grado a 9 anni e 10 mesi); Roberta Coppola, (cl 1998), di Torre del Greco (condannato a 4 anni e 4 mesi). Sulla richiesta di concordati la Corte si è riservata la decisione e ha rinviato all’8 luglio anche per sciogliere altre questioni preliminari. Gli imputati in totale sono 49.

Le accuse

Francesco D’Angelo

Tra le condanne del primo grado di giudizio spiccano i 30 anni di reclusione inflitti a Luigi Mancuso (che risponde non solo per le contestazioni di Petrol Mafie, ma anche per quelle mosse in Rinascita Scott) e i 30 anni di carcere per Giuseppe D’Amico di Piscopio, cugino dell’ex presidente della Provincia di Vibo Valentia e già sindaco di Stefanaconi, Salvatore Solano che è stato invece condannato a un anno per il reato di corruzione elettorale (ha incassato in primo grado l’esclusione dell’aggravante mafiosa e l’assoluzione dai reati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e concorso in turbativa d’asta con l’aggravante mafiosa). Condannato a 10 anni anche Francesco D’Angelo, (cl ’46), alias “Ciccio ‘Ammaculata”, ritenuto a capo del vecchio “locale” di ‘ndrangheta di Piscopio, nonchè suocero di Giuseppe D’Amico. L’attività investigativa ha fatto emergere gravi indizi a carico di persone ritenute vicine alla mafia che, grazie alla collaborazione di imprenditori e gestori di attività economiche ubicate in Sicilia, avrebbero costituito, organizzato e diretto un’associazione per delinquere, con base a Vibo Valentia, finalizzata alla evasione dell’Iva e delle accise su prodotti petroliferi. A tale filone d’indagine si sono poi uniti i presunti condizionamenti sulla Provincia di Vibo, dalle elezioni del 2018 agli appalti.

Il sistema di frode consisteva nell’importazione dall’est-Europa di prodotti petroliferi artefatti (miscele) e oli lubrificanti, successivamente immessi in commercio come gasolio per autotrazione, con conseguenti cospicui guadagni dovuti al differente livello di imposizione.  
I prodotti venivano, quindi, trasportati, con documentazione di accompagnamento falsa, presso i siti di stoccaggio nella disponibilità dell’associazione, ubicati a Maierato e Santa Venerina, pronti per essere immessi sul mercato. Salvatore Solano rispondeva invece dei reati di corruzione elettorale, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e turbata libertà degli incanti con l’aggravante mafiosa (in concorso con il cugino Giuseppe D’Amico, arrestato). Sotto processo anche tre dipendenti della Provincia: Antonio Francolino, Isaia Angelo Capria e Gaetano Del Vecchio (tutti imputati per turbata libertà degli incanti e tutti assolti in primo grado). Luigi Mancuso è invece accusato di essere a capo del “Crimine” di Vibo Valentia, struttura di ‘ndrangheta che “governa” i singoli “locali” di ‘ndrangheta.

Giuseppe D’Amico

Associazione mafiosa, estorsione, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita in attività economiche, intestazione fittizia di beni, evasione delle imposte e delle accise anche mediante emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, corruzione, scambio elettorale politico mafioso, turbativa d’asta i reati, a vario titolo, contestati.

Nel collegio di difesa figurano gli avvocati: Paride Scinica, Giosuè Monardo, Francesco Calabrese, Stefano Luciano, Francesco Manti, Diego Brancia, Enzo Gennaro, Giuseppe Di Renzo, Antonio Porcelli, Giovanni Vecchio, Guido Contestabile, Sergio Rotundo, Francesco Muzzopappa, Maria Teresa Battaglia, Nicola Cantafora, Vincenzo D’Ascola, Vincenzo Belvedere, Armando Veneto, Salvatore Staiano, Vincenzo Cicino, Tiziana Barillaro, Francesco Lione, Daniela Garisto, Angelo Calzone, Giovambattista Puteri, Alfredo Mercatante, Vincenzo Ioppoli, Luigi Latino, Eugenio Minniti, Wanda Bitonte, Giuseppe Torchia, Salvatore Sorbilli, Tiziano Saporito, Alessandro Parisi, Alessandro Diddi, Vincenzo Gennaro, Mario Murone, Antonio Ingroia, Marco Tullio Martino, Salvatore De Bonadies, Giuseppe Monteleone, Ornella Valenti, Francesco Giuseppe Finocchiaro, Marco Esposito, Gianfranco Giunta, Francesco Carioti, Pietro Scarvaglieri, Pietro Dell’Anno, Roberta Castorina, Eduardo Izzo, Giuseppe Toraldo, Tommaso Poli, Salvino Mondello, Teresa Terracciano, Giuseppe Mussari, Gianluca Tognozzi, Edoardo Martinelli, Maurizio Veneziano, Alessandro Santangelo, Francesca Toscano, Francesco Passanisi, Barbara Ronsivalle, Stefania Sesto, Antonino Autilio, Riccardo Caramello, Francesco Signati, Adriana Bartolo, Salvatore Liotta, Saverio Loiero, Vitale Giambruno,  Michele Rullo, Mario Lo Schiavo, Salvatore Giunone, Tiziana De Masi, Matteo Timperi.

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