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Il Comune di Tropea adotta il Piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche, Piserà: «Traguardo storico, ora si acceleri»

Lo strumento è frutto di un’analisi dettagliata degli ostacoli urbani e punta a rendere accessibili marciapiedi, attraversamenti e spazi pubblici allineando la città alle normative nazionali e internazionali

Il Comune di Tropea adotta il Piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche, Piserà: «Traguardo storico, ora si acceleri»

«Desidero rivolgere i miei più sinceri e sentiti complimenti ai commissari straordinari del Comune di Tropea per l’approvazione del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA), avvenuta con la delibera n. 150 del 25 giugno. Un traguardo storico per la nostra comunità». Commenta così l’ex consigliere comunale Antonio Piserà le ultime mosse, in materia di inclusività, compiute dalla terna commissariale in favore delle persone disabili o con difficoltà motorie. «L’approvazione del Peba – ha specificato Piserà – segna un passaggio fondamentale nel percorso verso una città più giusta, moderna e accogliente. Si tratta di uno strumento strategico che nasce dall’esigenza di garantire pari diritti e pari dignità a tutte le persone, in particolare a coloro che vivono condizioni di disabilità o ridotta mobilità».

«Il Piano, redatto con grande competenza e cura, si fonda su un’approfondita analisi territoriale, con una minuziosa mappatura degli ostacoli fisici e percettivi presenti sia negli spazi pubblici sia negli edifici comunali. È un lavoro che non si limita a un semplice censimento, ma si configura come una vera e propria fotografia critica e costruttiva del nostro tessuto urbano, utile a individuare le priorità di intervento e le modalità più efficaci per restituire fruibilità e accessibilità. Nel Peba – ha sottolineato ancora Piserà nel suo comunicato stampa – trovano spazio interventi mirati come l’allargamento e l’adeguamento dei marciapiedi, la creazione di percorsi pedonali continui, la realizzazione di attraversamenti protetti e complanari, l’eliminazione delle discontinuità altimetriche, nonché l’installazione di segnaletica tattile e acustica. Una progettazione che abbraccia pienamente i principi di “universal design” e “accomodamento ragionevole”, ispirandosi alle direttive europee e alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata in Italia con la Legge n. 18 del 2009».

Questo Piano, «oltre a rispondere a un obbligo normativo previsto da leggi nazionali e regionali (come la L. 104/1992, la L. 41/1986, il DPR 503/1996 e la L.R. Calabria n. 8/1998), è soprattutto un segno di civiltà. L’attenzione alla persona e alla sua autonomia diventa finalmente un valore prioritario per la pubblica amministrazione, rendendo evidente che una città accessibile è una città migliore per tutti. Ora, con l’adozione ufficiale del Peba, si apre una nuova fase: quella dell’attuazione concreta. È auspicabile che alle parole e ai documenti seguano fatti e cantieri. Il mio auspicio – ha sottolineato l’ex consigliere comunale – è che si passi rapidamente dalla pianificazione alla realizzazione, con un cronoprogramma chiaro e trasparente, affinché ogni cittadino possa vedere e toccare con mano i cambiamenti. Realizzare questi interventi significa non solo rimuovere ostacoli fisici, ma anche abbattere barriere culturali che per troppo tempo hanno relegato alcune persone ai margini della vita pubblica e sociale. Una città inclusiva è una città che si prende cura dei suoi cittadini più fragili, che valorizza la diversità come risorsa e che si apre al turismo accessibile, un segmento sempre più rilevante per un centro come Tropea, simbolo di bellezza e accoglienza».

Per Piserà, «la minuziosità del lavoro svolto emerge chiaramente dalle schede di intervento, dalle analisi dettagliate dei percorsi urbani e dalle proposte puntuali, che offrono una base solida per un cambiamento strutturale e duraturo. Tropea ha davanti a sé una grande opportunità: diventare un modello di inclusione e accessibilità, un esempio virtuoso per tutta la Calabria e per il Mezzogiorno. Spero che questa nuova visione di città diventi patrimonio condiviso da tutta la cittadinanza, perché una città senza barriere è una città che rispetta e valorizza ciascuno di noi. Ancora una volta – ha poi concluso l’ex consigliere comunale -, rivolgo un plauso convinto alla Commissione straordinaria per aver compiuto questo passo decisivo. Confido che insieme, istituzioni e cittadini, potremo continuare a costruire una Tropea sempre più inclusiva, accogliente e capace di garantire a tutti il diritto fondamentale di sentirsi parte attiva della comunità».

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