La Cgil Area Vasta, la Fp Cgil Area Vasta e la Rsu Fp Cgil del Comune di Vibo Valentia esprimono, attraverso un comunicato stampa congiunto, la loro «incondizionata solidarietà alla dirigente Claudia Santoro, dopo che la sua auto è stata incendiata a Bivona. Un gesto che, pur in attesa delle indagini, ha tutte le caratteristiche di un’intimidazione dolosa». L’auto della professionista è stata data alle fiamme venerdì mentre era parcheggiata a BivonaUn gesto con tutta probabilità doloso, sul quale indagano i carabinieri. Il sindacato denuncia con forza che «quanto accaduto non può essere derubricato a fatto isolato né ad un atto vandalico: è un attacco che richiama scenari che la città di Vibo e la Calabria intera faticano a lasciarsi alle spalle: la pressione, spesso silenziosa e subdola, esercitata su chi ricopre ruoli pubblici delicati, su chi fa rispettare le regole, su chi – come la dottoressa Santoro – lavora ogni giorno con rigore e trasparenza in settori strategici come il bilancio e il personale».

Per la Cgil, «colpire un dirigente pubblico significa tentare di indebolire il principio stesso di legalità e buona amministrazione. Colpire un pezzo piccolo, ma ugualmente importante dello Stato che nella Pubblica amministrazione si manifesta significa mettere sotto scacco la serenità di un’intera macchina comunale, intimidire chi ha la responsabilità di far funzionare l’ente al servizio dei cittadini». Di fronte a questo, la risposta non può essere il silenzio. «Serve una presa di posizione forte, coesa e collettiva da parte delle istituzioni, delle organizzazioni sindacali, del mondo politico e civile», affermano i sindacati, ribadendo con forza che «nessuna intimidazione può piegare la schiena di chi svolge con integrità il proprio lavoro, che chi colpisce un dirigente colpisce tutta la comunità democratica».

La i comparti della Cgil rinnovano a Claudia Santoro non solo la vicinanza umana, ma anche il «riconoscimento per la professionalità e l’equilibrio con cui ha sempre operato». Il sindacato si impegna a «tutelare ogni spazio di legalità e a sostenere chi lavora con senso del dovere e coraggio», chiedendo che venga «mantenuta alta l’attenzione da parte delle autorità e che venga garantito a tutti i dipendenti del Comune di Vibo Valentia un contesto di piena sicurezza, tutela e libertà. Il servizio pubblico – conclude la nota – non può e non deve mai essere lasciato solo».