Condomini come bancomat: in Tribunale la gestione di un immobile a Tropea, tra denunce e indagini della Finanza
Imputato per appropriazione indebita aggravata l’amministratore Diego Vasinton dopo l’esposto del commercialista Consalvo De Mendoza e i riscontri della Procura di Vibo

Deposizione della parte civile e dibattimento entrato nel vivo nel processo per appropriazione indebita aggravata che vede imputato Diego Vasinton, 40 anni, di Tropea, amministratore del condominio “Largo Gesuiti n.1”. Una vicenda giudiziaria che va avanti da anni, sfociata in un procedimento penale a seguito della denuncia del commercialista di Bologna, Consalvo De Mendoza, titolare di un appartamento all’interno proprio del condominio “Largo Gesuiti” di Tropea ed escusso in aula dal Tribunale di Vibo Valentia (giudice Laerte Conti) dopo il rinvio a giudizio di Diego Vasinton (ad opera del gup Francesca Loffredo) quale amministratore del condominio dalla primavera del 2016 e titolare dell’omonimo studio di amministrazione e consulenza immobiliare e condominiale sito in Tropea in via Libertà. Secondo l’accusa della Procura di Vibo (le indagini della Guardia di finanza sono state coordinate dal pm Corrado Caputo), l’imputato Diego Vasinton al fine di procurarsi un ingiusto profitto, avendo la disponibilità di un conto corrente intestato al condominio “Largo Gesuiti n.1” di Tropea in ragione della carica di amministratore, si sarebbe appropriato della somma di 5.207,66 euro mediante prelevamenti in contanti. Un importo che la Procura e la Guardia di Finanza hanno calcolato tenendo conto della “somma dei prelievi non giustificati pari a 18.885,45 euro e dei successivi versamenti sul conto corrente pari a 13.677,79 euro”. Oltre all’appropriazione della somma di 5.207,66 euro, l’ufficio di Procura contesta all’imputato l’ulteriore appropriazione della somma di 482,30 euro mediante un’operazione pago-bancomat presso un centro commerciale di Maierato. Di tutti i prelievi, l’amministratore del condominio, Diego Vasinton, non avrebbe – ad avviso degli inquirenti – fornito le relative giustificazioni nei rendiconti contabili. La commissione del reato contestato viene indicata nel capo d’imputazione in quella del 7 novembre 2022, data di revoca di Diego Vasinton dall’incarico di amministratore di condominio stabilita con decreto della Corte d’Appello di Catanzaro nell’ambito di un autonomo procedimento.
La deposizione del commercialista De Mendoza
Rispondendo alle domande del pm e poi nel corso del controesame da parte del legale dell’imputato – l’avvocato Francesco Schimio – la parte civile Consalvo De Mendoza ha spiegato in aula i fatti alla base della sua denuncia-querela che hanno portato Diego Vasinton sul banco degli imputati. In particolare, nel corso della gestione del condominio “Largo Gesuiti n.1”, Diego Vasinton – stando alla deposizione della parte offesa – sarebbe stato solito inviare ai condomini, a corredo dei rendiconti, degli “incomprensibili prospetti di suddivisione delle spese condominiali, fissando le relative assemblee condominiali di approvazione con così scarso anticipo – ha lamentato la parte civile anche nell’atto di querela – da impedire” allo stesso Consalvo De Mendoza la personale partecipazione, considerata la distanza chilometrica da Bologna dove risiede. Dall’anno successivo all’insediamento dell’amministratore Diego Vasinton (quindi dal 2017), Consalvo De Mendoza inizia quindi a nutrire dei sospetti su quella che definisce come “una gestione negligente, per nulla trasparente e comunque irrispettosa della normativa vigente” in relazione all’amministrazione del condominio. Da qui la richiesta insistente di De Mendoza al Vasinton dell’invio dei documenti giustificativi delle ingenti spese riportate nei rendiconti. Dopo reiterate richieste – formulate anche attraverso il proprio legale – Consalvo De Mendoza ottiene così la documentazione prendendo contezza di quella che ha definito come “una serie di incongruenze e irregolarità”: dall’addebito di una cospicua quota di spesa relativa a lavori effettuati all’interno di un ingresso di Largo Gesuiti da cui la parte offesa non ha alcun accesso (avendo l’ingresso autonomo da via Lauro), sino a lavori affidati ad una ditta di Tropea per un importo di 9.850,00 euro corrisposto alla stessa “a mezzo tre bonifici bancari, inspiegabilmente imputato ai condomini in sede preventiva – ha denunciato De Mendoza – per 12.000,00 euro”. Tale ditta, stando alla denuncia presentata da Consalvo De Mendoza, sarebbe risultata “priva delle coperture assicurative previste per legge, nonché priva di Durc”. A lavori ultimati, nonostante il contratto di appalto lo prevedesse, pena la sua risoluzione preventiva, tale ditta non avrebbe rilasciato “neppure la prescritta polizza fidejussoria assicurativa o bancaria”. Tali condotte “commissive ed omissive” hanno portato Consalvo De Mendoza a chiedere la rimozione dell’amministratore Diego Vasinton per via giudiziale con ricorso depositato al Tribunale di Vibo nel luglio 2019, denunciando altresì “ulteriori plurime violazioni e gravi irregolarità”. Rimozione arrivata il 7 novembre 2022 con decreto della Corte d’Appello di Catanzaro.
La parte civile ha quindi denunciato l’utilizzo arbitrario da parte dell’amministratore, Diego Vasinton, del conto corrente del condominio, su cui erano periodicamente bonificati i denari degli acconti e dei saldi da parte dei condomini, “come se fosse il proprio conto corrente personale, compiendo continui prelevamenti in contanti, anche più volte nello stesso mese, per esigenze e finalità – ad avviso della parte offesa – rimaste ignote o comunque non afferenti la gestione del condominio”. Inoltre, analizzando le carte ricevute dal Vasinton, la parte offesa De Mendoza si è reso conto che “taluni versamenti dei condomini erano stati registrati nella contabilità formale per importi inferiori, in modo tale da creare una eccedenza”, ossia quella che la parte civile ha definito come “una sorta di fondo nero extracontabile o semplicemente per controbilanciare in parte gli ammanchi”. De Mendoza – assistito quale parte civile dall’avvocato Riccardo Artelli del Foro di Bologna – ha infine spiegato che nell’estremo tentativo di ottenere chiarezza da parte dell’amministratore e per dare al medesimo la possibilità di spiegare le incongruenze descritte, ha inviato a Diego Vasinton due lettere via Pec “alle quali non è però seguito riscontro alcuno”.
A spiegare nel dettaglio l’esito delle indagini sono stati chiamati in aula anche il finanziere Aldo Pucci e il maresciallo capo Jessica Sportelli che hanno confermato che le “movimentazioni di denaro contestate dalla Procura, così come i versamenti effettuati nel tempo – sino al 13 giugno 2019 – dall’amministratore del condominio Diego Vasinton appaiono senza giustificazione e in alcuni casi le somme rendicontate nel registro della contabilità differiscono, in aumento, rispetto a quelle dei relativi bonifici effettuati, così come rilevate dalla documentazione bancaria”.
I testi citati dalla difesa
Terminata la deposizione dei due finanzieri e della parte offesa, il Tribunale ha quindi fissato l’esame in aula dell’imputato Diego Vasinton per l’udienza del 26 gennaio. Numerosi i testi chiamati a deporre dalla difesa dell’imputato, rappresentata dagli avvocati Francesco Schimio e Fabrizio Coscarella. Tra i tanti, oltre a diversi condomini, anche l’architetto Francesco Crisafio che dovrà riferire in ordine alla presentazione di una sanatoria (dopo un iniziale ordine di demolizione del Comune di Tropea) per i tubi del gas posizionati sulla facciata del condominio, e l’architetto Gabriele Crisafio, dirigente del Comune di Tropea, di recente sospeso per sei mesi dal prefetto di Vibo, Paolo Giovanni Grieco, dopo il commissariamento per infiltrazioni mafiose del Municipio di Tropea. Tra i testi chiamati a deporre dalla difesa di Diego Vasinton, pure il comandante della polizia municipale di Tropea, Domenico Papalia, e l’attuale dirigente del Comune di Ricadi, Vincenzo Calzona (già sindaco di Parghelia, amministrazione poi sciolta per infiltrazioni mafiose), all’epoca dei fatti responsabile dell’area “Gestione del Territorio” del Comune di Tropea.
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