Emergenza blatte e topi a Tropea, l’ex consigliere Piserà: «Segnalazioni ignorate dal Comune, intervenga il prefetto»
La situazione aggravata dal caldo estivo costringe i cittadini a soluzioni fai-da-te contro insetti e ratti: «C'è chi copre le caditoie e chi butta calce viva»

A Tropea, per avviare una semplice disinfestazione o una derattizzazione, pare non basti più il normale iter amministrativo: serve l’intervento del Prefetto. È quanto denuncia Antonio Piserà, ex consigliere comunale, in un comunicato ufficiale indirizzato alle autorità competenti, dopo che – a suo dire – l’ufficio tecnico comunale avrebbe ignorato una richiesta urgente presentata già a inizio giugno.
«Già in data 6 giugno 2025 – scrive Piserà – è stata inoltrata una dettagliata richiesta ufficiale tramite Pec, protocollata il 9 giugno (n. 16316), con la quale si sollecitava un intervento urgente per contrastare la crescente presenza di blatte e roditori nel centro storico e nelle aree periferiche della città».
Una richiesta che – si legge ancora nella nota – «è fondata su numerose segnalazioni dei cittadini e degli operatori commerciali, allarmati dalla recrudescenza del fenomeno, resa ancora più grave dall’arrivo del caldo estivo».
Il documento inviato a giugno chiedeva «non solo un intervento immediato larvicida e adulticida nei tombini, nei vicoli e nelle aree verdi, ma anche una derattizzazione estesa a tutto il territorio comunale», con l’aggiunta della «programmazione di cicli ripetuti nei mesi estivi, a tutela della salute pubblica, della sicurezza alimentare e del decoro urbano di una città che vive di turismo».
A oltre un mese dalla protocollazione, però, «nessuna azione è stata messa in campo». Nel frattempo, spiega Piserà, «i cittadini sono costretti a correre ai ripari da soli, coprendo le caditoie con mezzi di fortuna o buttando calce viva, pur di contrastare l’odore nauseabondo e l’invasione degli insetti».
Il quadro che ne emerge, secondo l’ex consigliere, è quello di un Ente paralizzato di fronte a un problema elementare. «Ciò che colpisce più duramente – si legge ancora – è il disagio quotidiano, evidente a chiunque percorra le strade del centro: non è certo piacevole per un cittadino o un turista passeggiare o sedersi ai tavolini di un bar e trovarsi fra i piedi blatte che fuoriescono dai tombini. Un’immagine indecorosa, incompatibile con una località che ambisce a rappresentare l’eccellenza turistica calabrese».
Per Piserà, è «intollerabile che un’attività ordinaria, ampiamente programmabile dal competente ufficio tecnico, debba restare lettera morta, rendendo necessario l’intervento del signor Prefetto per garantire condizioni minime di vivibilità».
L’ex consigliere sottolinea che «la disinfestazione non è un capriccio stagionale, ma una misura di tutela sanitaria e ambientale», e aggiunge che «gli infestanti, in questo periodo, possono essere veicoli di malattie, oltre a costituire un danno d’immagine gravissimo per una località turistica che, in piena stagione, dovrebbe offrire accoglienza, pulizia e decoro».
Il messaggio è chiaro ma privo di riscontri, da qui il richiamo ad una voce più autorevole: «In assenza di risposte concrete e tempestive, ci si appella con forza alla sensibilità e all’autorevolezza del Prefetto, affinché si ristabilisca un minimo di efficienza amministrativa per garantire un diritto basilare: vivere in una città sana e sicura».