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La Guardia di finanza di Vibo Valentia sta notificando 11 avvisi di garanzia nell’ambito delle indagini sull’attività amministrativa del Comune di Ricadi, avviate circa un anno fa. L’inchiesta, che ha scosso profondamente la maggioranza guidata dal sindaco Nicola Tripodi, si articolerebbe in due filoni principali: l’assenteismo di alcuni dipendenti comunali e presunte irregolarità contabili legate agli atti di bilancio. Secondo le prime ricostruzioni, tutto sarebbe partito dalla denuncia dell’ex responsabile dell’area Economico-finanziaria comunale, Mirella De Vita, la quale si sarebbe rifiutata di riconoscere debiti fuori bilancio per circa 5 milioni di euro. Una parte consistente di questi debiti, circa 1,5 milioni, sarebbe legata al depuratore consortile di Argani e ai rapporti finanziari tra Ricadi e il Comune di Tropea, che ha successivamente avviato un’azione legale per il recupero delle somme.
Dopo il rifiuto di De Vita (il cui contratto era stato rinnovato dal sindaco Tripodi per 5 anni subito dopo la sua elezione), il suo incarico è stato revocato e affidato ad interim all’architetto Vincenzo Calzona, allora capo dell’Ufficio tecnico, in quale ha subito una perquisizione domiciliare da parte della Guardia di finanza nell’ambito di queste indagini. La certificazione del debito è poi passata a uno studio privato di Reggio Calabria.
Il primo a commentare la notizia di quanto accaduto è stato il consigliere di maggioranza Nicola Lasorba, che ha confermato la notifica degli avvisi di garanzia: «I primi so che sono stati notificati ieri in Comune e, per quanto mi riguarda, sono in attesa di riceverlo anche io, poiché tutta la maggioranza più altre persone sono coinvolte». Lasorba ha inoltre dichiarato che l’origine dell’indagine sarebbe «legata all’approvazione di un bilancio» e ha annunciato una «riunione urgente della maggioranza per discutere la situazione e diramare un comunicato stampa congiunto».
La tensione all’interno dell’Amministrazione Tripodi è alle stelle. Le indagini avviate un anno fa hanno già portato a perquisizioni domiciliari e all’acquisizione di numerosi documenti comunali in più tranche. Intanto, la cittadinanza attende risposte e chiarezza, in un contesto segnato da gravi criticità: carenza idrica, abusivismo edilizio, infrastrutture obsolete, accessi al mare e parcheggi pubblici non pienamente fruibili.
Sulla vicenda, il gruppo di opposizione “Uniti per Ricadi” all’epoca del debito portato in Consiglio comunale e sul parere negativo del revisore dei conti aveva denunciato la situazione alla Procura della Repubblica, evidenziando la gestione opaca del bilancio e la mancata trasparenza amministrativa. Mentre le bocche restano cucite in attesa della riunione di maggioranza, la comunità di Ricadi guarda con speranza all’operato delle Fiamme gialle, auspicando che le indagini possano finalmente fare luce su una gestione comunale che, da tempo, solleva dubbi e preoccupazioni.

