mercoledì,Maggio 15 2024

‘Ndrangheta: confisca milionaria all’imprenditore vibonese Angelo Restuccia

Per il Tribunale è vicino ai clan Mancuso e Piromalli e si sarebbe affermato sul mercato grazie anche ai rapporti con esponenti mafiosi

‘Ndrangheta: confisca milionaria all’imprenditore vibonese Angelo Restuccia

Militari del comando provinciale della Guardia di Finanza, unitamente al Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata e al Nucleo Speciale Polizia Valutaria, sotto il coordinamento della Dda di Reggio Calabria – diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri – hanno eseguito un provvedimento emesso dalla Sezione “Misure di Prevenzione” del Tribunale di Reggio, presieduta dal giudice Ornella Pastore, con il quale è stata disposta, la confisca del patrimonio dell’imprenditore Angelo Restuccia, 83 anni, di Filandari. I beni hanno complessivamente un valore di 34 milioni di euro. L’imprenditore Angelo Restuccia viene ritenuto vicino ai clan Mancuso di Limbadi e Piromalli di Gioia Tauro ed è stato per questo anche sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. [Continua dopo la pubblicità]

Nel dettaglio, il provvedimento eseguito si fonda sulle risultanze delle attività investigative poste in essere dalla Guardia di Finanza, da cui è emerso che l’imprenditore sarebbe stato, da tempo, in affari con la ‘ndrangheta, avendo avviato ed accresciuto – secondo l’ipotesi accusatoria – le proprie attività grazie alla contiguità ed agli appoggi dei clan Primalli e Mancuso, egemoni nei rispettivi territori e confederate tra loro attraverso accordi e cointeressenze economiche.

La figura di Angelo Restuccia è inizialmente emersa nell’ambito dell’operazione denominata “Bucefalo” del 2015. In tale contesto, era emerso come l’assegnazione dei lavori per la realizzazione del “Parco Commerciale Annunziata” di Gioia Tauro fosse prerogativa esclusiva della cosca Piromalli, tanto da rappresentare uno dei motivi scatenanti la storica rottura dei rapporti con il clan Molè.

Nel corso di tale imponente realizzazione, all’impresa Restuccia Costruzioni spa, riconducibile ad Angelo Restuccia, erano stati assegnati consistenti lavori edili per la costruzione di diverse strutture e fabbricati. Le indagini hanno permesso di accertare che Angelo Restuccia conosceva da tempo i vertici della cosca Mancuso, frequentandoli e traendo vantaggi nella realizzazione di opere edili.

Il sequestro dei beni di Angelo Restuccia era scattato nel 2017 con l’operazione denominata “U patri nostru”. Accertata anche la sproporzione esistente tra il profilo reddituale e quello patrimoniale.

In tale ambito la ricostruzione dei flussi finanziari è stata determinante, anche perché agevolata dal supporto informativo contenuto in alcune segnalazioni di operazioni sospette pervenute al Nucleo valutario per fini di prevenzione antiriciclaggio. Lo sviluppo investigativo di tali preziose informazioni ha costituito un utile punto di riferimento su cui poter orientare le indagini ed aggredire i patrimoni di provenienza illecita.  

Da tali approfondimenti, Angelo Restuccia è risultato aver rivestito, nel tempo, il ruolo di “imprenditore colluso” con la ‘ndrangheta reggina e vibonese, tanto che il patrimonio accumulato è risultato essere il frutto o il reimpiego dei proventi di attività illecite.

Alla luce di tali risultanze, su richiesta della stessa Dda, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria aveva disposto il sequestro (ora divenuta confisca) dei seguenti beni riconducibili ad Angelo Restuccia: patrimonio aziendale e capitale sociale della “Restuccia Costruzioni S.p.a.” (8 immobili e 27 veicoli), con sede a Mesiano Filandari, esercente l’attività di “fabbricazione di prodotti in calcestruzzo per l’edilizia”; il patrimonio aziendale e capitale sociale della “Sud Frantumati S.r.l.” (3 immobili), con sede legale in Filandari, esercente l’attività di “lavori generali di costruzione di edifici”; il patrimonio aziendale e capitale sociale della “AEDES Immobiliare S.r.l.”, con sede in Filandari esercente l’attività di “locazione immobiliare di beni propri”; le quote sociali (33,33%) della “F.C.F. Società Agricola S.r.l.” con sede legale a Nicotera, esercente l’attività di “coltivazione di ortaggi in piena aria”; 27 beni immobili, tra appartamenti, locali commerciali e terreni siti nella provincia di Vibo Valentia e Roma; tre polizze vita e plurimi rapporti finanziari/assicurativi personali e aziendali.
Per le accuse del collaboratore di giustizia, Andrea Mantella, agli imprenditori Restuccia (Angelo e Vincenzo) LEGGI QUI: “Rinascita”: le accuse di Mantella agli imprenditori Restuccia

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