giovedì,Aprile 18 2024

San Calogero: chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco e altri 11 indagati

La Procura di Vibo, dopo le denunce di Pino Preiti, ipotizza il reato di abuso d’ufficio. Nicola Brosio respinge le accuse

San Calogero: chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco e altri 11 indagati

Abuso d’ufficio. Questo il reato per il quale la Procura di Vibo Valentia ha chiesto al gup il rinvio a giudizio del sindaco di San Calogero, Nicola Brosio e di altri 11indagati. Il procedimento penale nasce dalla denuncia dell’allora capogruppo di minoranza Giuseppe Preiti nei confronti della vecchia amministrazione, quella che ha guidato il Comune dal 13 aprile 2008 al 9 aprile 2013 quando è stata sciolta per infiltrazioni mafiose. Il rinvio a giudizio è stato chiesto pure per il rappresentante legale della ditta Ecoshark e per tre cittadini sancalogeresi che avrebbero ottenuto altrettanti permessi a costruire dal tecnico comunale, a sua volta principale accusato.

Preiti evidenziò circa trenta ipotesi di reato a carico del responsabile dell’Area Tecnica del tempo, architetto Mazzeo, del sindaco e della giunta comunale: cani non a norma, pubblicazione tardiva di delibere, appalti, beni confiscati, incarichi, contratto a favore dell’ing. Varone, errato utilizzo degli operai, installazione di antenne e tanto altro.

La Procura di Vibo Valentia diede, quindi, incarico ad un tecnico reggino, ing. Barreca, il quale analizzò uno ad uno gli atti incriminati e per la gran parte di essi concluse per la loro assoluta correttezza. Tuttavia, per due dei punti indicati da Preiti, la Procura ha rilevato la fattispecie di reato dell’abuso d’ufficio, in relazione all’affidamento ad una ditta per la raccolta dei rifiuti in via temporanea ed alla concessione del permesso a costruire in favore di tre cittadini.

Nel primo caso, prima di dare il via al progetto di raccolta differenziata in consorzio coi Comuni di Limbadi e Rombiolo, il Comune di San Calogero, nelle more dell’aggiudicazione, incaricava la ditta Ecoshark per qualche mese e – secondo l’ipotesi accusatoria – ciò sarebbe avvenuto senza idonea gara.

Nel secondo caso, per poter edificare la propria abitazione, tre cittadini avrebbero avanzato richiesta di permesso a costruire pagando gli oneri previsti per la “monetizzazione”, piuttosto che cedere delle aree “standard” per come previsto nelle zone in cui occorre lottizzare e ciò sarebbe stato impossibile pur essendo la zona adiacente al centro e raggiunta da tutti i servizi in quanto, a giudizio del tecnico, quelle erano invece delle zone agricole.

Il sindaco Nicola Brosio ed i componenti della sua giunta, attraverso apposte memorie difensive, hanno evidenziato la correttezza dell’operato del tecnico comunale, nonché la non riconducibilità di eventuali condotte delittuose agli organi politici in virtù della separazione dei poteri con la sfera prettamente tecnica ed amministrativa.

“Siamo assolutamente tranquilli – ha dichiarato il sindaco Nicola Brosio – in quanto il tutto non potrà che sfociare in una soluzione per noi positiva, attesa l’inconsistenza delle motivazioni alla base della denuncia di Preiti ”.

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