Andrea Mantella e i funerali a Vibo in mano ai clan

Getta un fascio di luce anche sul “mercato” dei funerali a Vibo Valentia, il collaboratore di giustizia Andrea Mantella che, con le sue dichiarazion,i sta permettendo agli inquirenti di riscrivere la storia criminale del Vibonese degli ultimi 30 anni. Un “fiume in piena” a conoscenza di molteplici circostanze e avvenimenti, ma soprattutto di personaggi e modus operandi.

Caduto il segreto investigativo su buona parte delle sue dichiarazioni – agli atti dell’inchiesta Rinascita-Scott –, ben si comprende la portata del suo apporto collaborativo. [Continua]

Gregorio Gasparro

Conosco i fratelli Curello che hanno un’agenzia funebre – dichiara Mantella – e in particolare il padre aveva una società con Baldo legato alla cosca di San Gregorio d’Ippona. Alla morte del padre, i Curello si sono divisi da Baldo e i figli hanno aperto l’agenzia funebre nei pressi dell’ospedale di Vibo Valentia. Loro sono vicini anche al gruppo dei Bonavota di Sant’Onofrio ed al gruppo dei Piscopisani, in particolare a Gregorio Gasparro di San Gregorio ed a Nazzareno Felice di Piscopio, strettamente legati a Rosario Fiorillo e Rosario Battaglia. Per quanto io ne sappia – spiega Mantella – per avermelo riferito mia sorella, i Piscopisani hanno anche fatto i funerali di Francesco Scrugli utilizzando l’agenzia dei fratelli Curello.

Le ambulanze per spostare i malavitosi. Andrea Mantella svela quindi come in qualche occasione si sarebbe spostato da Vibo nella clinica cosentina “Villa Verde” dove successivamente anche lui – unitamente al suo braccio-destro Francesco Scrugli – è stato ricoverato in regime di arresti domiciliari. I Curello a me personalmente davano l’appoggio per andare da Vibo Valentia, dove ero gravato dalla sorveglianza speciale, con una loro ambulanza a Villa Verde a trovare Francesco Scrugli che lì si trovava agli arresti domiciliari. Io questa cosa la facevo anche due o tre volte a settimana, dal giugno del 2009 fino ad aprile 2010”. Autista dell’ambulanza sarebbe stato Salvatore Morelli di Vibo Valentia, altro fedelissimo di Mantella attualmente fra i principali latitanti dell’operazione Rinascita-Scott. I Curello si mettevano a disposizione del nostro gruppo per tali servizi – rivela Mantella – quindi quando avevamo bisogno di spostarci in maniera riservata loro ci fornivano l’ambulanza per muoverci”.

Gli agganci in ospedale per i funerali. Il collaboratore di giustizia svela quindi anche chi avrebbe agevolato dall’interno dell’ospedale di Vibo Valentia i titolari delle agenzie di pompe funebri. Un nominativo sul quale sono in corso gli approfondimenti investigativi. I Curello hanno un aggancio all’interno dell’ospedale di Vibo e a seguito dei decessi si assicurano quasi tutti i funerali, quantomeno dal 2006 in poi, attraverso un dipendente dell’ospedale.

Saverio Razionale

In questo hanno soppiantato i Polistena che pure si servivano dello stesso dipendente il quale, comunque, per fare questo prendeva dei soldi. Questa attività la fanno sia Curello che Baldo, quest’ultimo sponsorizzato dalla cosca Fiarè, i quali hanno il monopolio dei funerali a seguito dei decessi in ospedale. Dai Curello – aggiunge Mantella – ho fatto assumere un fratello della moglie di mio cugino Vincenzo Mantella”.

I soldi dei funerali ed i clan. Andrea Mantella entra ancor più nel dettaglio dei legami fra i clan e gli imprenditori del settore funebre. Per la gestione dei funerali una parte dei proventi va alle cosche, per i Curello i soldi vanno a Nazzareno Felice di Piscopio e Gregorio Gasparro di San Gregorio d’Ippona, per i Baldo i soldi vanno ai Fiarè. All’inizio anche Pasquale Bonavota di Sant’Onofrio aveva un’agenzia funebre che era ubicata di fronte al bar al centro del paese, gestita da un prestanome a nome Lopreiato con i baffoni”.

Giuseppe De Stefano

Le ambulanze usate da Razionale e De Stefano. E’ a questo punto che Andrea Mantella svela particolari del tutto inediti su come alcuni personaggi di spicco dell’intera ‘ndrangheta si sarebbero mossi sul territorio. Con le ambulanze – rivela il collaboratore – i Curello portavano altri soggetti criminali, anche del Reggino. So che con l’ambulanza dei Curello quando Peppe De Stefano, da latitante, era ospite dei Bonavota a Vibo, andava e veniva da Reggio. Questo avveniva quando De Stefano era latitante, tra il 2004 e il 2005. Non so dire se con le ambulanze trasportavano anche droga ma so che trasportavano armi”.

Dell’ambulanza si sarebbe servito anche il boss di San Gregorio d’Ippona, Saverio Razionale per andare da Roma in Calabria quando era sorvegliato speciale, ambulanza che gli veniva fornita da Gregorio Gasparro. Io stesso ho incontrato Saverio Razionale nella sua villa di Briatico quando scendeva con questo sistema e poi subito dopo risaliva per Roma”.

Vincenzo Barba

Le accuse per i Curello. Stando alle accuse di Rinascita-Scott, ruolo di partecipi all’associazione mafiosa avrebbero Antonio Curello, 47 anni, residente a Sant’Onofrio, Nazzareno Curello, 59 anni, di Piscopio e Saverio Curello, 42 anni, di Sant’Onofrio, i quali facendo sistematicamente da anello di congiunzione tra la cosca Lo Bianco-Barba ed i Fiarè-Gasparro-Razionale, avrebbero organizzato incontri e messo a disposizione le attività commerciali da loro gestite per riunioni strategiche del sodalizio al quale avrebbero partecipato attivamente, portando messaggi riservati e operando alle dirette dipendenze di Paolino Lo Bianco, Vincenzo Barba e Gregorio Gasparro.

In particolare, Gregorio Gasparro, proprietario occulto, avrebbe attribuito in modo fittizio, a Nazzareno Curello, la titolarità formale dell’impresa denominata “Casa del Pulito” con sede a Vibo Valentia in via degli Artigiani, i cui locali sarebbero stati impiegati in modo sistematico per incontri strategici e di natura riservata tra esponenti del clan. Gregorio Gasparro avrebbe inoltre attribuito in modo fittizio ad Antonio Curello (firmatario) e Saverio Curello (collaboratore familiare), la titolarità formale della Croce Azzurra – Agenzia funebre Curello con sede a Vibo Valentia in via Matteotti, nei cui locali si sarebbero tenute riunioni di natura riservata.

Paolino Lo Bianco

Mantella e la mancata estorsione a Curello. Nazzareno Curello – ha concluso Mantella – lavora con i soldi di Nazzareno Felice e Gregorio Gasparro. E’ un prestanome e quando ha fatto i lavori per aprire l’attività per la vendita di detersivi all’ingresso della casa dei Lo Bianco, ne avevamo parlato per l’estorsione ma Gregorio Gasparro, Nazzareno Felice, Paolino Lo Bianco e Saverio Razonale mi dissero di lasciare perdere perché il discorso era con loro. Nazzareno Curello fa girare i soldi di questi soggetti”.

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