‘Ndrangheta: il potere dei Cristello dalla Lombardia a Mileto e la processione a San Giovanni
Cinque i vibonesi arrestati nell’operazione “Freccia” della Dda di Milano. L’invito del prete ad Umberto Cristello a portare la statua del santo a pochi giorni dal caso Accorinti a Zungri
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Ci sono anche cinque vibonesi fra le persone arrestate stamane nell’ambito dell’operazione antimafia denominata “Freccia” della Dda di Milano. I vibonesi finiti in carcere sono: Umberto Cristello, nato a San Giovanni di Mileto il 15.01.1967 e residente a Seregno; Carmelo Cristello, di San Giovanni di Mileto nato il 29.09.1972 e residente a Cabiate; Nicola Ciccia, nato il 13.07.1984, di Mileto ma domiciliato a Carate Brianza; Antonio Apa, nato il 26.12.1980, di Mileto, ma residente a Seregno; Andrea Foti, nato a Vibo Valentia il 23.09.1984 e residente a Mariano Comense. [Continua]
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Gli altri arrestati in carcere sono: Luca Vacca, nato a Carbonia il 25.02.1983 e residente a Mariano Comense; Daniele Scolari, nato a Como il 16.09.1987 e residente a Misinto ma di fatto domiciliato in Mariano Comense; Igor Caldirola, nato a Giussano il 26.01.1995, residente a Seregno ma di fatto domiciliato in Giussano; Luigi Manno, nato a Napoli il 19.07.1985 e residente a Como;Zihnija Alimanovic, nato in Slovenia il 01.01.1959 e domiciliato in Camino de las Canadas; Domenico Andrea Favasuli, nato a Melito di Porto Salvo il 25.09.1983, residente a Casignana; Leonardo Sganga, nato a Melito di Porto Salvo il 16.10.1989 e residente a Bianco; Massimiliano Tagliabue, nato a Mariano Comense il 10.02.1969 a Mariano e residente a Cabiate;
Marcello Crivaro, nato a Belvedere di Spinello il 18.05.1970 e residente a Beregazzo con Figliaro; Simone Di Noto, nato a Carate Brianza il 04.03.1979 e residente a Giussano; Virgilio Malacrinò, nato a Giussano il 7.3.1978 e residente a Cesano Maderno ma di fatto domiciliato in Seregno.
Agli arresti domiciliari: Samuele Mattia Caldirola, nato a Bollate l’11.06.1991 e residente a Seregno; Jessica Santambrogio, nata a Carate Brianza il 9.12.1996 e residente a Desio; Manuel Mariani, di Mariano Comense, nato il 30.01.1990; Andrea Ternullo, nato a Carate Brianza il 20.02.1989 e residente a Verano Brianza.
Obbligo di dimora per: Claudio D’Ambrosio, nato a Monza il 24.09.1961 e residente a Desio; Andrea Tornicchio, nato a Crotone il 27.06.1973 e residente a Missaglia.
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Le accuse. Umberto Cristello è il fratello del defunto boss Rocco Cristello, ucciso a Verano Brianza il 27 marzo 2008. Già condannato per associazione mafiosa nel processo “Ulisse”, Umberto Cristello avrebbe esercitato il suo potere mafioso su Seregno e in particolare sulle attività di rivendita ambulante di panini, imponendo la propria volontà in merito alle postazioni di rivendita.
Carmelo Cristello, invece, è accusato di essere un partecipe del locale di ‘ndrangheta di Seregno in stretto collegamento con il cugino Umberto Cristello, estendendo le attività mafiose anche a Meda, Mariano Comense e Giussano, concedendo o negando il consenso per l’effettuazione di atti violenti contro esercizi commerciali.
La processione a San Giovanni di Mileto e l’invito del prete a Cristello. Un capitolo dell’operazione è intitolato ai “legami dei Cristello con la cosca Galati di Mileto”. Il defunto Rocco Cristello – ucciso a Verano Brianza nel 2008 con 19 colpi di pistola – era nfatti originario di San Giovanni di Mileto ed era il genero di Domenico Galati, quest’ultimo ucciso l’8 agosto 1989 a Mileto nella faida con le “famiglie” rivali dei Prostamo-Pititto, anche loro di San Giovanni di Mileto. Al tempo stesso, oltre che essere il “braccio-destro” di Carmine Galati – presunto boss di Comparni di Mileto deceduto a metà anni ’90 in un incidente col trattore – Rocco Cristello era diventato cognato di Antonio Stagno (entrato in conflitto con Cristello), avendo i due sposato le figlie di Domenico Galati”.
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Stando agli atti dell’inchiesta, alle ore 08.06 del 16 agosto 2018, Umberto si trova a Mileto bordo dell’autovettura Mercedes Cl. B quando giunge all’interno di un casolare dove incontra tale “Michele” identificato in Michele Galati, nato il 01.11.1980, residente a Paravati (coinvolto ora anche nell’inchiesta “Rinascita-Scott). Michele Galati è il figlio di Salvatore Galati (cl. ’55) detenuto per scontare una condanna all’ergastolo per i reati di omicidio ed associazione a delinquere di stampo mafioso. E’ inoltre fratello di Fortunato Galati, nato il 06/10/1978, tratto in arresto nell’ambito dell’Operazione “Quadrifoglio” e condannato alla pena di anni 9 mesi 2 di reclusione per associazione mafiosa e altro.
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Alle ore 08.10, Umberto Cristello e Michele Galati risalgono a bordo dell’autovettura per recarsi al bar per prendere il caffè. Inizialmente affrontano argomenti riguardanti i vari processi in corso a carico dei rispettivi familiari, poi fanno però riferimento a quanto accaduto a Zungri nei primi giorni di agosto del 2018 in occasione della festa patronale della Madonna della Neve quando la processione è stata interrotta dai carabinieri per la partecipazione del boss Giuseppe Accorinti.
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Umberto Cristello spiega quindi che, in occasione della processione nel suo paese San Giovanni di Mileto, in onore dell’Assunzione di Maria V. e San Rocco avvenuta il 15 e 16 agosto 2018, “nonostante il parroco avesse acconsentito a fargli portare la statua del Santo” lo stesso Umberto Cristello ha evitato di avvicinarsi per non avere problemi: “Glielo dissi al prete -io non vengo e niente!- glielo dissi…, perché il prete me l’ha detto…se vuoi portarlo vieni che…! Ma evitiamo gli dissi, Evitiamo che è meglio, che dopo sai cosa mi ha detto il prete? Che ci sono, c’è qualcuno di questi, qualche cornuto che fa i filmati e gli mandano…e iniziano…perché a questo sì e a quello no?”. Come dire: Perché a San Giovanni di Mileto Umberto Cristello sì alla processione mentre a Zungri Giuseppe Accorinti no? Un’altra storia di attenzione da parte dei mafiosi verso le manifestazioni religiose.
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