
C’è anche l’ex consigliere comune di Filadelfia, Francesco Apostoliti, di 76 anni (più volte candidato anche alla Provincia di Vibo Valentia e già presidente del Consiglio comunale di Filadelfia, ex Alleanza nazionale e poi a sostegno dell’amministrazione De Nisi), fra gli indagati a piede libero dell’operazione antimafia “Imponimento” che ha colpito il potente clan Anello. E’ accusato di concorso in intestazione fittizia di beni con il boss di Filadelfia, Rocco Anello, 59 anni, e Giovanni Anello, di 31 anni, gli ultimi due arrestati. Secondo l’accusa, il 23 agosto 2017 avrebbero fittiziamente intestato a Giovanni Anello la “proprietà di un terreno già di Francesco Apostoliti – sottolinea la Dda di Catanzaro – sito nel comune di Filadelfia, località Zagaria, di fatto – nella titolarità di Rocco Anello”.
In particolare, previo “accordo tra Francesco Apostoliti e Rocco Anello circa la reale cessione allo stesso Anello del terreno di Apostoliti”, avrebbero tutti concordato di stipulare l’apparente atto di compravendita da notaio fra Apostoliti e Giovanni Anello il quale avrebbe accettato di fare da apparente acquirente in luogo del boss Rocco Anello “concordando altresì le simulate modalità di pagamento da Giovanni Anello a Francesco Apostoliti con la provvista messa a disposizione dal boss Rocco Anello. Il reato è aggravato dalle finalità mafiose e cioè dall’agevolazione nei confronti della consorteria criminale degli Anello-Fruci che ha le sue “roccaforti” a Filadelfia e ad Acconia di Curinga.
LEGGI ANCHE: ‘Ndrangheta: l’appoggio del clan Anello all’ex presidente della Provincia di Vibo De Nisi
‘Ndrangheta: il sostegno elettorale di tre arrestati per il senatore Mangialavori