Rinascita-Scott: cinque annullamenti in Cassazione
Scarcerato giovane di Zungri, rimangono agli arresti altri quattro indagati ritenuti vicini ai clan di Limbadi e Vibo

La Suprema Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio l’ordinanza emessa nei confronti di Serafino Alessandria (cl’ 95), di Zungri, difeso dagli avvocati Francesco Sabatino e Giuseppe Bagnato e ritenuto partecipe del clan Accorinti di Zungri, oltre che di numerosi reati fine in materia di armi aggravati dall’agevolazione mafiosa nonché in ordine alle minacce perpetrate nei confronti del sindaco di Zungri. Trattandosi di annullamento senza rinvio, la Procura generale della Cassazione ha disposto l’immediata scarcerazione dell’indagato.
La Corte di Cassazione ha altresì annullato con rinvio l’ordinanza emessa nei confronti di Domenico Preiti (cl. ’80), di San Calogero, difeso dagli avvocati Francesco Sabatino e Francesco Muzzopappa. Preiti è ritenuto partecipe del clan Mancuso e del gruppo diretto da Luigi Mancuso. Annullamento con rinvio per due vicende estorsive aggravate dal metodo mafioso e confermata invece la contestazione associativa nei confronti di Emanuele La Malfa (cl. ’87), di Nicotera, difeso dagli avvocati Sabatino e Paride Scinica. La Malfa è pure lui ritenuto partecipe del gruppo diretto da Luigi Mancuso.
Tornerà al Riesame anche la posizione di Michael Pugliese, amministratore della “Latteria del Sole” di Vibo Valentia, accusato di concorso in intestazione fittizia dell’esercizio commerciale che viene ricondotto al boss di Limbadi Luigi Mancuso. Pugliese è difeso dagli avvocati Giuseppe Arcuri e Pietro Proto e si trova attualmente ai domiciliari. Annullata, infine, sul piano cautelare la contestazione di usura aggravata mossa nei confronti di Pasquale D’Andrea di Vibo Valentia, difeso dall’avvocato Diego Brancia. D’Andrea rimane detenuto ai domiciliari per altro capo di imputazione.