Aggressione in carcere, Ciko Olivieri ammesso al rito abbreviato

Rito abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica e rinvio al 6 ottobre per il conferimento dell’incarico. Questa la decisione del gup del Tribunale di Lecce, Simona Panzera, nei confronti di Francesco (Ciko) Oliveri, 34 anni, di Nicotera, accusato di tentato omicidio per un’aggressione ai danni di un altro detenuto avvenuta nel carcere di Lecce il 24 giugno dello scorso anno.

I fatti al centro delle contestazioni si sono svolti nel cortile del penitenziario dove Olivieri, Michele Portacci, 48 anni di Taranto, Giovanni Mazzo, 46 anni, di Lecce – che hanno optato per il rito abbreviato secco – nel corso dell’ora d’aria, avrebbero spinto il detenuto Carlo Pastore a terra facendogli battere violentemente la testa sul pavimento al punto da tramortirlo, per poi colpirlo con pugni e calci, sempre alla testa e sul viso. La vittima è stata poi ricoverata in stato di coma, con prognosi riservata. Francesco Olivieri è accusato di essere il principale autore dell’aggressione. L’accusa è rappresentata dal pm della Procura di Lecce, Roberta Licci. Francesco, Ciko Olivieri è difeso dall’avvocato Francesco Schimio.

Francesco Olivieri, detto “Ciko”, di Nicotera, si trova detenuto poichè condannato all’ergastolo per il duplice omicidio di Giuseppina Mollese e Michele Valerioti, avvenuto l’11 maggio del 2018 a Nicotera e per il tentato omicidio di altre tre persone a Limbadi.

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