sabato,Aprile 20 2024

Armi e droga a Nicotera Marina, lasciano i domiciliari i fratelli Piccolo

Decisione della Corte d’Appello di Catanzaro per i figli di Roberto Piccolo condannati in primo grado dal Tribunale di Vibo

Armi e droga a Nicotera Marina, lasciano i domiciliari i fratelli Piccolo
Domenico e Salvatore Piccolo

Lasciano gli arresti domiciliari per l’obbligo di presentazione tre volte alla settimana alla polizia giudiziaria i fratelli Domenico Piccolo, 28 anni, e Salvatore Piccolo, 21 anni, di Nicotera Marina, attualmente imputati in appello per reati inerenti le armi e gli stupefacenti. La decisione di sostituire la misura cautelare è della Corte d’Appello di Catanzaro, in accoglimento di un’istanza avanzata dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Di Renzo, che ha fatto leva sul fatto che i fratelli Piccolo si trovano ristretti in regime custodiale dal 24 aprile 2018. Per gradare la misura cautelare, la Corte d’Appello ha anche tenuto conto della risalenza dei fatti in contestazione, il rispetto degli obblighi inerenti la misura dei domiciliari e l’attualità delle esigenze cautelari che – sebbene non scemate – “possono essere adeguatamente salvaguardate mediante l’applicazione della misura meno afflittiva dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria tre volte a settimana”.

Ricettazione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e munizioni i reati per i quali i fratelli Piccolo nel luglio dello scorso anno sono stati condannati dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia. In particolare, Domenico Piccolo è stato condannato a 5 anni ed 8 mesi, mentre Salvatore Piccolo è stato condannato a 4 anni con esclusione per entrambi dell’aggravante delle finalità mafiose, nel caso di specie rappresentate dall’agevolazione delle attività del clan Mancuso di Limbadi e Nicotera. Erano stati arrestati nell’aprile 2018 a seguito di una perquisizione dei carabinieri nella casa del defunto zio, ovvero Domenico Piccolo, ucciso il 4 febbraio del 2011 dal figlio all’epoca minorenne.

Fra le contestazioni, la detenzione illegale di una pistola calibro 9×21 e di un fucile calibro 12 entrambi con matricola abrasa e pertanto da ritenersi clandestini, 106 cartucce compatibili con le due armi, 282 grammi di marijuana (da cui erano ricavabili 572 dosi medie singole) e 29 grammi di cocaina. I due fratelli sono i figli di Roberto Piccolo, ritenuto vicino al clan Mancuso.

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