sabato,Maggio 18 2024

‘Ndrangheta: “Costa Pulita”, torna libero Antonio Accorinti

Il figlio del presunto boss dell’omonimo clan di Briatico lascia i domiciliari. Condannato in primo grado, il processo d’appello deve ancora essere fissato

‘Ndrangheta: “Costa Pulita”, torna libero Antonio Accorinti
La Corte d'Appello di Catanzaro
Antonio Accorinti

Lascia gli arresti domiciliari e ritorna in libertà con il solo obbligo di firma Antonio Accorinti, 40 anni, di Briatico, condannato in primo grado nel processo “Costa Pulita” a 12 anni di reclusione per associazione mafiosa, detenzione illegale di armi, tentata estorsione, minaccia e danneggiamento. A decidere la scarcerazione è stata la Corte d’Appello di Catanzaro in accoglimento di un’istanza proposta dall’avvocato Giuseppe Bagnato. Nell’agosto del 2018, Antonio Accorinti aveva lasciato il carcere per decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare e successivamente sottoposto alla misura coercitiva dell’obbligo di non dimorare nella provincia di Vibo Valentia. Nell’agosto scorso, quindi, il gip distrettuale di Catanzaro, in accoglimento di una richiesta di aggravamento avanzata dalla Dda, ha sostituito la misura coercitiva dell’obbligo di non dimorare nella provincia di Vibo con gli arresti domiciliari, per effetto delle numerose e reiterate violazioni delle prescrizioni che erano state imposte all’atto della scarcerazione.

Oggi, infine, la Corte d’Appello di Catanzaro, competente in seguito alla proposizione dell’impugnazione della sentenza di condanna, accogliendo i rilievi della difesa, ha revocato gli arresti domiciliari applicando il solo obbligo di firma nei confronti di Antonio Accorinti, ritenuto esponente di spicco dell’omonimo clan di Briatico guidato dal padre Antonino Accorinti che è stato invece condannato a 14 anni ed 8 mesi di reclusione e dal settembre scorso è tornato pure lui in libertà (con il solo divieto di dimorare in Calabria), unitamente a Nazzareno Colace di Portosalvo per scadenza dei termini massimi di custodia cautelare. Da ricordare che l’operazione antimafia “Costa Pulita” è scattata nell’aprile del 2016 e la sentenza con rito abbreviato è stata emessa il 31 luglio 2018. Le motivazioni di quel verdetto, però, sono state depositate con due anni di ritardo determinando la scadenza dei termini massimi di custodia cautelare.

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