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Il Comune di Tropea ha emesso un’ingiunzione di demolizione e ripristino per un’opera edilizia abusiva che fa seguito a un sopralluogo del 3 luglio condotto dall’ingegnere Vincenzo Galizia e da personale della Polizia municipale e della Polizia di Stato. L’opera, un «corpo di fabbrica delle dimensioni di circa 6 metri per 4,25 metri», è stata realizzata «in muratura con una copertura in travi di acciaio e pannelli coibentati», presumibilmente come garage o magazzino. La proprietaria, secondo quanto emerso durante il sopralluogo, avrebbe realizzato l’intervento «senza il necessario permesso di costruire». L’edificio è stato realizzato «su particelle catastali che si trovano in diverse aree vincolate, tra cui zone sismiche, a rischio idrogeologico, e soggette a vincolo geologico». L’area rientra poi tra quelle «percorse da incendi e si trova in una zona agricola».
Secondo il Piano strutturale comunale inoltre, «l’intervento non è conforme alla normativa urbanistico-edilizia», dunque il provvedimento emesso impone alla proprietaria del fabbricato di «demolire l’area e ripristinare i luoghi entro 90 giorni». In caso di mancata esecuzione, «il terreno verrà acquisito gratuitamente dal Comune». È inoltre «prevista una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 2mila a 20mila euro che, per gli abusi commessi in zone a rischio idrogeologico, la sanzione viene applicata nella misura massima».
La proprietaria, si legge in conclusione nell’ordinanza, «può richiedere un permesso di costruire in sanatoria entro il termine fissato per la demolizione. In alternativa, può presentare ricorso al Tar di Catanzaro entro 60 giorni o, in via straordinaria, al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla notifica dell’ingiunzione». Il provvedimento, emesso dall’Ufficio tecnico, è stato notificato, oltre che alla diretta interessata, anche a diverse autorità competenti, tra cui la Procura della Repubblica e la Prefettura di Vibo Valentia, e a diversi uffici regionali e Forze dell’ordine.

