Le segreterie locali della Casa circondariale di Vibo Osapp, Uil, Uspp e Cisl chiedono un intervento immediato per la sicurezza dell’istituto penitenziario in merito all’assegnazione del comandante di Reparto all’Istituto penitenziario vibonese. Con una missiva firmata dai sindacalisti Sandrino Scalzo, Francesca Bernardi, Angelo Mangani e Sergio Pascale indirizzata ai vertici dell’Amministrazione penitenziaria (Dap) e al direttore del carcere, denunciano l’assenza da oltre un anno di un comandante di Reparto stabile, sottolineando come attualmente essa sia «supplita soltanto da un funzionario inviato in missione e presente mediamente 2-3 giorni a settimana. Una simile condizione non è più sostenibile».

Le quattro sigle sindacali lanciano dunque l’allarme sicurezza evidenziando che «l’istituto, di rilevanza strategica sul territorio, ospita detenuti appartenenti alla criminalità organizzata e necessita di una guida costante e qualificata sul piano della sicurezza; oltre all’alta sicurezza l’istituto di Vibo Valentia ospita altri tre circuiti differenti di delicata gestione; il personale di Polizia penitenziaria versa in uno stato di disorientamento e demotivazione, privo di una figura di riferimento autorevole e quotidianamente presente; al netto delle capacità e dell’impegno del funzionario temporaneamente assegnato; i numerosi eventi critici verificatisi negli ultimi mesi testimoniano l’urgenza di un intervento immediato; il direttore, pur con massimo impegno e dedizione, in quanto funzionario civile non può sostituire la specifica funzione del Comandante di Reparto, prevista dall’ordinamento».

«Alla luce di quanto sopra, le scriventi segreterie – conclude la nota stampa congiunta – chiedono con fermezza che l’Amministrazione individui e assegni senza ulteriore indugio un Dirigente del Corpo di Polizia Penitenziaria con funzioni di Comandante di Reparto presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia, evitando così che la situazione, già fortemente compromessa, possa degenerare ulteriormente con conseguenze gravi ed irreversibili».