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In merito all’articolo “Vibo Marina, il Comune avrebbe potuto modificare il Psc per impedire il rinnovo della concessione a Meridionale Petroli ma non l’ha fatto”, dall’Amministrazione comunale riceviamo e pubblichiamo integralmente: «A seguito delle notizie apparse sulla stampa locale, e in particolare dell’articolo che ipotizza una presunta inazione da parte dell’Amministrazione comunale sul rinnovo della concessione a Meridionale Petroli, il Sindaco di Vibo Valentia, Enzo Romeo, intende smentire categoricamente le ricostruzioni fornite e chiarire la reale e complessa situazione in atto. L’Amministrazione comunale ribadisce con forza che le attività messe in campo sono state e continuano a essere intense e strategicamente mirate per raggiungere l’obiettivo comune della delocalizzazione dei depositi di carburante, ma in maniera concreta e non ideologica. L’articolo in questione sottovaluta la complessità normativa che governa il settore».
«La verità sulla delocalizzazione e il ruolo del Comune. Contrariamente a quanto riportato, il Piano Strutturale Comunale (PSC) non ha alcuna incidenza diretta sulla determinazione dell’Autorità di Sistema Portuale (AdSP) che è l’ente preposto al rilascio delle concessioni in ambito portuale. Il Comune di Vibo Valentia, in questo contesto, ha un ruolo consultivo e non decisionale. Qualsiasi iniziativa comunale, inclusa una modifica del PSC, sarebbe risultata sterile e priva di efficacia giuridica in assenza di una preventiva determinazione dell’AdSP sulla variazione del Piano Regolatore Portuale. Agire diversamente avrebbe significato fare promesse vuote, ingannando la cittadinanza su un potere che il Comune non detiene».
«L’accordo con Meridionale Petroli. Il Sindaco, riconoscendo l’urgenza e la delicatezza della questione, ha avviato da tempo una proficua e concreta interlocuzione con i vertici di Meridionale Petroli. Un nuovo incontro, avvenuto questa mattina, ha prodotto un risultato eccellente, che dimostra come l’approccio dell’Amministrazione non sia basato su sterili polemiche, ma su un’azione pragmatica e orientata al risultato. Durante l’incontro, la società ha non solo ribadito la propria disponibilità alla delocalizzazione, ma ha anche accolto la proposta del Sindaco di inserire una clausola specifica e vincolante nel prossimo atto di concessione che impegni la Meridionale Petroli a realizzare la delocalizzazione. Questo impegno si tradurrà in un cronoprogramma ben definito che prevede:
- Individuazione di una nuova localizzazione in un’area industriale;
- Definizione di una tempistica stringente per la realizzazione del progetto;
- Realizzazione, a carico di Meridionale Petroli, dello studio di fattibilità per la delocalizzazione;
- Coinvolgimento degli enti interessati: la Regione Calabria e il CORAP/ARSAI (Consorzio Regionale per lo Sviluppo della Attività Produttive /Agenzia Regionale per lo Sviluppo delle Aree Industriali);
Come primo, concreto passo verso la delocalizzazione, la Meridionale Petroli si è anche impegnata a valutare la dismissione di alcuni depositi meno utilizzati ricadenti nell’area in questione».
«Sviluppo sostenibile e visione di lungo periodo. L’Amministrazione del Sindaco Romeo sta portando avanti una visione di sviluppo organica e complessiva per la città, che non contrappone la vocazione turistica a quella industriale, ma le considera due facce della stessa medaglia. L’obiettivo è un equilibrio sostenibile che permetta di valorizzare il potenziale turistico della città, con la riqualificazione di Vibo Marina e del suo waterfront, senza però disconoscere le attività produttive tradizionali che da decenni sostengono l’economia locale e garantiscono posti di lavoro. Le osservazioni che il Comune sta preparando non si limitano a un semplice “veto” che sarebbe facilmente superato, ma si inseriscono in un piano di concertazione più ampio. Questo piano vedrà coinvolti, oltre al Comune, l’Autorità di Sistema Portuale, la Meridionale Petroli, la Regione Calabria e il CORAP/ARSAI, ponendo le basi per una programmazione condivisa e vincolante. Questo risultato dimostra come il Sindaco di Vibo Valentia abbia ottenuto, attraverso la sua determinazione e la sua capacità di dialogo, un successo concreto e di grande importanza per il futuro della città, superando il piano delle dichiarazioni d’intenti e trasformando la questione in un progetto attuabile».
La controreplica del direttore De Girolamo
Dopo la lunga e solita premessa, quella secondo cui tutto va bene madama la marchesa, il Comune di Vibo afferma sostanzialmente che la modifica del Psc sarebbe stata inutile, «perché il Piano Strutturale Comunale (Psc) non ha alcuna incidenza diretta sulla determinazione dell’Autorità di Sistema Portuale (AdSP) che è l’ente preposto al rilascio delle concessioni in ambito portuale». Epperò. L’Autorità portuale rilascia le concessioni sulla base del proprio piano regolatore che deve essere ovviamente armonizzato con lo strumento urbanistico del Comune. Non può, ad esempio, decidere di autorizzare uno stabilimento di soppressate nel bel mezzo di una riviera turistica, se è quella la destinazione che, vincoli ambientali permettendo, è stata scelta dal Comune.
Se il Psc di Vibo fosse stato cambiato e l’area dove ora sorgono gli impianti di Meridionale Petroli fosse stata destinata a un uso turistico, il rinnovo della concessione ventennale sarebbe stato impossibile a monte. O quanto meno difficile, ma il conflitto sarebbe emerso in tutta la sua forza: rappresentanza democratica da una parte, mera burocrazia dall’altra. Il Comune, invece, non soltanto non ha modificato (o tentato di modificare) la destinazione d’uso dell’area in questione, ma ha addirittura rafforzato il monito sui pericoli (art. 27 del Piano strutturale comunale). Quindi, allo stato attuale, non solo quei serbatoi possono restare tranquillamente lì, ma nessuna nuova attività imprenditoriale di natura turistica può essere avviata nelle zone adiacenti, considerate a rischio dallo stesso Piano strutturale comunale.
Anyway, ammettendo anche che il Comune si sia considerato impotente di fronte alle competenze dell’Autorità portuale, perché non ha imbastito in tempo utile un’intesa per cambiare i rispettivi strumenti urbanistici? L’allora presidente dell’Autorità portuale Andrea Agostinelli è stato tra i primi che il sindaco Romeo ha incontrato dopo essersi insediato, affidando ai giornali note di reciproca soddisfazione per la grande sintonia che si è subito istaurata. Ma qualcosa deve essere andato storto se il primo cittadino, a metà luglio, ha convocato la stampa per annunciare, con un certo disappunto, che l’iter per il rinnovo della concessione demaniale era stato avviato. D’altronde l’Autorità portuale fa l’Autorità portuale e se una azienda legittimante insediata in un sito industriale chiede di continuare altri vent’anni, in assenza di motivi ostativi (magari un nuovo Psc), non può che autorizzare. Mi fermo qui, credo che il senso si sia capito.

