L’associazione Italia Nostra, sezione di Vibo Valentia, ha formalmente espresso la sua opposizione al rinnovo ventennale della concessione demaniale per la Meridionale Petroli srl, società che gestisce depositi di benzina e gasolio nel porto di Vibo Valentia Marina. Le osservazioni sono state presentate il 2 settembre all’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Jonio, a seguito di un avviso pubblicato il 22 agosto. L’opposizione di Italia Nostra Vibo, presieduta dall’avvocato Alessandro Caruso Frezza, si basa su quattro punti principali che contestano la prosecuzione delle attività della stessa società nel sito attuale. L’associazione contesta l’istanza di rinnovo per la «mancanza di due pareri essenziali: la Valutazione di impatto ambientale e la Valutazione di incidenza».

Italia Nostra Vibo infatti sostiene che «questi pareri, che dovrebbero essere rilasciati dalla Regione Calabria, non sono stati richiesti». L’impianto della Meridionale Petroli, ha ribadito l’avvocato Frezza, «ha una capacità di stoccaggio superiore a 32mila metri cubi e si trova in prossimità di aree protette come il Sito di importanza comunitaria “Fondali di Pizzo” e il Sito di importanza comunitaria “Fondali di Capo Cozzo-S. Irene”». L’associazione afferma che «un’attività di questo tipo richiede una valutazione preventiva dei possibili impatti significativi su vari fattori, tra cui la popolazione, la salute umana, l’aria, l’acqua, il suolo e la biodiversità».

Incompatibilità con l’uso pubblico delle spiagge

Italia Nostra Vibo sottolinea ancora «l’incompatibilità dei depositi petroliferi con il godimento pubblico delle spiagge e del mare. La permanenza dell’impianto comporterebbe l’obbligo, per il sindaco, di vietare l’accesso alle due uniche spiagge rimaste a disposizione della popolazione: quella sul lungomare “Amerigo Vespucci” e quella del “Lido Proserpina“. Questo divieto – ha spiegato ancora l’avvocato Caruso Frezza – sarebbe necessario per limitare le conseguenze di un eventuale incidente, un evento che potrebbe causare elevata letalità o danni gravi alle persone». Italia Nostra sottolinea poi che «le aree di ricaduta degli effetti negativi dell’impianto, secondo il Piano di emergenza esterno del 2017, includono l’intera spiaggia lungo via Amerigo Vespucci e il “Lido Proserpina“».

Ostacolo allo sviluppo turistico ed eco-turistico

Un altro punto sollevato dall’associazione riguarda poi la «prevalenza dell’interesse pubblico alla valorizzazione turistica di Vibo Marina», evidenziando come «la presenza di un impianto a rischio di incidente rilevante rende impossibile qualsiasi promozione turistica o eco-turistica efficace. Ai sensi del d.lgs. n. 105/2015, il Comune ha l’obbligo di informare il pubblico che l’area è soggetta a un Piano di emergenza esterno – ha sottolineato l’avvocato Caruso Frezza – e che, in caso di incidente, si possono verificare effetti letali o danni gravi».

Italia Nostra argomenta ancora che «nessun turista sceglierebbe una meta di vacanza in cui è esposto a tali rischi». In fine, l’associazione conclude sottolineando come «il rinnovo della concessione è incompatibile con l’interesse pubblico al godimento delle spiagge e alla promozione turistica ed eco-turistica», sostenendo che «l’interesse privato della Meridionale Petroli dovrebbe cedere il passo a favore della tutela della salute dei cittadini, dell’ambiente e dello sviluppo del territorio». L’associazione chiede in ultimo che l’istanza «venga respinta, o, in via subordinata, che vengano disposte misure compensative a carico della società».