La solennità dei Santi medici e martiri Cosma e Damiano, celebrata il 27 settembre nel borgo di Motta Filocastro, si è trasformata in un momento di forte riflessione sociale, civile e spirituale. Una giornata densa di significati, in cui la memoria di due santi “anargiri” (medici che curavano gratuitamente) è diventata il punto di partenza per una denuncia potente contro la mercificazione della sanità e la disumanizzazione del malato. A lanciare il monito è stato monsignor Giuseppe Fiorillo, vicario del clero della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, durante l’omelia nella chiesa Mater Romaniae.

«Oggi il malato non è più una persona, ma un numero», ha affermato con forza monsignor Fiorillo. «Viviamo in un sistema sanitario costruito per far profitto, in cui l’industria farmaceutica domina il campo e genera malattie più che curarle». Parole coraggiose, pronunciate da chi vive quotidianamente il dramma della sofferenza come cappellano volontario presso la clinica Villa dei Gerani.

Il Premio “Cosma e Damiano” alla Croce rossa

Nel corso della celebrazione, giunta alla IV edizione del Premio dedicato ai Santi medici Cosma e Damiano, istituito dalla parrocchia di Motta Filocastro e fortemente voluto dal parroco don Michele Arena, è stato consegnato un riconoscimento speciale alla Croce rossa di Vibo. A ritirare la targa, la presidente provinciale Caterina Muggeri, accompagnata da una rappresentanza di volontari e sorelle crocerossine.

Nel messaggio letto da Monica La Malfa a nome della comunità, è stato sottolineato come l’opera della Cri sia «fatta di vicinanza, impegno e generosità», incarnando lo stesso spirito di gratuità e cura che animava i santi medici. Il Premio, inciso con le parole che celebrano la «forza civile, culturale e umana» dei volontari, ha voluto rendere visibile l’immenso lavoro spesso silenzioso ma essenziale della Croce rossa sul territorio. Un ringraziamento speciale è stato poi rivolto dagli organizzatori anche ai Vigili del fuoco, in particolare all’ispettore Adriano Ferrara e al funzionario Francesco Grillo, per il loro «coraggio nell’affrontare gli incendi estivi che ogni anno minacciano il territorio».

Il punto sul sistema sanitario: “La malattia è diventata un affare”

«Mons. Fiorillo nel suo intervento intenso, intriso di “parresia”, il coraggio di dire la verità a costo della propria posizione», si legge nel comunicato stampa dell’evento, ha affondato la lama «contro le logiche di potere che guidano la sanità moderna. Richiamando Ivan Illich e la sua profetica opera Nemesi Medica (1976), ha evidenziato come il sistema medico-industriale generi nuove malattie per mantenere in vita il proprio stesso profitto, espropriando l’essere umano della capacità di autogestire la propria salute».

«Il sistema – ha dichiarato mons. Fiorillo – crea bisogni terapeutici fittizi, produce iatrogenesi cliniche, sociali e culturali. Siamo immersi in una cultura della salute come prodotto da consumare, non come valore da vivere». In parallelo, ha citato don Lorenzo Milani, nella sua “Lettera ai giudici”, come «esempio di una coscienza libera che si oppone al sistema in nome della giustizia e della dignità umana. Una testimonianza – secondo Fiorillo – che oggi dovrebbe tornare a essere studiata, soprattutto in un mondo dove verità e menzogna si confondono e la propaganda sostituisce l’impegno reale».

Il parroco don Michele Arena, prima della celebrazione, ha ricordato le radici profonde del borgo di Motta Filocastro, «legate alla figura della Madonna della Romania e alla storia dell’imperatore Costantino», sottolineando come la comunità debba «ispirarsi a un “impero di Dio”, in cui regnano giustizia, carità e verità». Tra i presenti anche i sindaci del territorio, Pantaleone Mercuri (Limbadi) e Caterina Contartese (Rombiolo), con diversi rappresentanti istituzionali e volontari. «Particolarmente toccante» è stato poi il saluto del sindaco di Limbadi, prosegue la nota stampa, che ha annunciato la fine del suo mandato: «Le mie mani erano pulite, sono pulite e rimangono pulite», ricordando che «da vent’anni un’Amministrazione non riusciva a concludere il mandato». Mercuri ha poi ringraziato tutta la sua squadra, l’opposizione e la comunità: «Se ho accettato questa sfida, è solo perché amo Limbadi e amo Motta Filocastro».

La giornata ha in fine «restituito un messaggio potente: la cura non può essere oggetto di lucro, la salute non può essere mercificata. I santi Cosma e Damiano, con la loro vita di gratuità e sacrificio, sono oggi un simbolo controcorrente in un mondo dominato dal profitto. Le parole di mons. Fiorillo non sono state semplicemente un’omelia, ma un atto di resistenza spirituale, civile e morale. Un invito a riscoprire l’autenticità del Vangelo e il valore universale della dignità umana».