Soluzioni semplici, per problemi complessi. A patto, però, che chi deve decida di farlo. È il caso delle difficoltà di collegamento che riscontrano gli studenti dell’Istituto Nautico di Pizzo, molti dei quali raggiungono la scuola, considerata un’eccellenza formativa del Mezzogiorno, da altre province calabresi. In particolare, chi arriva in treno o pullman è costretto a scendere a notevole distanza, alla stazione di Vibo-Pizzo, nonostante nei pressi dell’Istituto si trovi la stazione Prangi, però chiusa da tempo.

A sollevare nuovamente l’annosa questione è Giuseppe Ceravolo, ex presidente dell’associazione Corrado Alvaro di Pizzo ed ex ferroviere. Dopo aver ricordato che quest’anno al Nautico «si formeranno ben sei nuove prime classi» e aver rimarcato l’insufficienza dei collegamenti disponibili, con tempi di percorrenza dalle altre province che possono raggiungere anche «le tre o quattro ore per coprire appena 50 o 60 chilometri», Ceravolo si appella «per l’ennesima volta ai nostri politici, coadiuvati dalle istituzioni, Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana comprese, affinché si attivino per consentire ai ragazzi di frequentare più agevolmente il Nautico».

La soluzione, come accennato, sarebbe semplice: «La riattivazione della fermata di Prangi, che si trova a pochi metri dall’Istituto, facendo coincidere gli orari scolastici con quelli di alcuni treni regionali e degli autobus».
«Ma, nonostante inviti, proposte e persino convegni organizzati ad hoc – aggiunge con rammarico -, a distanza di anni non abbiamo ottenuto alcun risultato. Ecco da dove nasce spesso il mio disappunto nei confronti dell’intera classe politica».
Infine, per dare ulteriore spessore alla sua istanza, Ceravolo sottolinea la qualità dell’offerta formativa del Nautico di Pizzo, ricordando che è dotato di attrezzature all’avanguardia, tra cui un Simulatore di Plancia che esiste soltanto in un altro istituto italiano.