Maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona. Questi i due reati per i quali sono stati tratti in arresto dai carabinieri della Stazione di Vazzano L.C. e la compagna G.V.. Secondo l’accusa, in concorso morale e materiale tra loro, avrebbero dal febbraio scorso e sino a pochi giorni fa maltrattato l’anziana madre di L.C., con loro convivente ed a loro affidata per ragioni di cura e vigilanza. Gli indagati avrebbero assunto nei suoi confronti atteggiamenti finalizzati a maltrattare la donna. In particolare avrebbero costretto l’anziana a “vivere in condizioni igienico sanitarie inaccettabili, omettendo di prestare alla stessa – dichiarata disabile al 100% con capacità di deambulazione ridotta e con varie patologie – le dovute cure e attenzioni. L’anziana sarebbe stata costretta a rimanere reclusa all’interno della camera ove alloggiava, così completamente isolata dal mondo esterno. Le condotte, ad avviso della Procura di Vibo e dei carabinieri, sarebbero state “reiterate nel corso del tempo e poste in essere con progressiva accentuazione tanto da rendere intollerabile, penosa e inumana la convivenza per la persona offesa”. Contestate anche diverse aggravanti nel reato di maltrattamenti in famiglia, tra cui l’aver agito in danno di una persona con disabilità e abusando dello stato di coabitazione.

Il sequestro di persona

Gli inquirenti ed il gip contestano ai due indagati di aver chiuso a chiave la porta della camera dove alloggiava la persona offesa impedendole di uscire dalla stanza, così privandola della libertà personale per un apprezzabile lasso di tempo e da qui la contestazione del reato di sequestro di persona. Per L.C. anche l’aggravante di aver commesso il fatto in danno di un ascendente.

La decisione del Gip

Comparsi davanti al gip del Tribunale di Vibo Valentia, Roberta Ricotta, il giudice ha convalidato i due arresti ravvisando i gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di reiterazione dei reati. Dopo la convalida, quindi, in accoglimento di una richiesta formulata dall’avvocato Giuseppe Orecchio (difensore di entrambi gli indagati), L.C. e G.V. sono stati scarcerati e il gip ha disposto quale misura cautelare il divieto di avvicinamento alla persona offesa che non potrà essere contattata neanche telefonicamente. L’anziana è stata quindi accompagnata in una Casa di riposo affinchè riceva le cure adeguate e venga assistita. All’atto dell’accesso dei carabinieri nell’abitazione dove alloggiava – a seguito di una segnalazione arrivata dagli assistenti sociali – la donna è stata trovata in una stanza fatiscente e maleodorante. I carabinieri hanno inoltre appurato che l’intero nucleo familiare si manteneva attraverso la pensione percepita dalla donna.

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