lunedì,Aprile 29 2024

Il Polo Museale di Soriano al centro di un progetto di interesse nazionale

Tra i soggetti attuatori l’Unical, La Sapienza, Unimolise, le Università di Catania Genova, Sassari, Pisa, Vanvitelli

Il Polo Museale di Soriano al centro di un progetto di interesse nazionale

L’unità di ricerca dell’Università della Calabria, guidata dalla professoressa Adele Coscarella, docente di archeologia cristiana e medievale, è giunta a Soriano per iniziare la campionatura di alcuni materiali archeologici, custoditi nel museo. I prelievi, autorizzati dalla Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio della città Metropolitana di Reggio Calabria e della provincia di Vibo Valentia, sono stati eseguiti sotto la guida della direttrice Mariangela Preta e dai docenti dell’Unical Franca Papparella docente di Archeologia e Mauro Francesco La Russa docente e presidente Associazione Italiana di Archeometria. Il progetto si propone di analizzare i contenitori da trasporto della Calabria tirrenica a partire da uno studio sistematico della distribuzione che possa fornire un significativo approfondimento sulle dinamiche commerciali che interessarono questo settore subregionale a partire dagli ultimi secoli della tarda antichità ai secoli di consolidamento del dominio bizantino tra il X e l’XI secolo. In particolare, sarà eseguita l’analisi archeometrica di un gruppo di campioni ceramici che potrebbero rivelare nuovi scenari riguardo all’identificazione di probabili centri produttivi locali o distretti produttivi legati a diversi centri dislocati tra la Sicilia e la Calabria. Da verificare anche la continuità d’uso dei bacini di approvvigionamento argillosi nel corso dei secoli e se la diversificazione sia da attribuire ad un cambiamento del quadro geopolitico o piuttosto a mutamenti degli equilibri geomorfologici. A dimostrazione di ciò il progetto si occuperà di studiare la ceramica rivestita medievale e post medievale, conservata presso il Polo museale di Soriano, le cui previste analisi archeometriche potrebbero identificare le possibili aree di produzione ed estrazione. Ciò consentirà di mettere in relazione antichi siti minerari e di lavorazione con le aree produttive oggi esistenti: Bisignano, Trebisacce, Squillace, Gerocarne, Arghillà, Seminara.

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