giovedì,Maggio 23 2024

A Catanzaro il libro su don Mottola di monsignor Ramondino e don Suppa

Il volume “Francesco Mottola. Teologia delle virtù e della preghiera” è stato presentato in un incontro svoltosi presso il Seminario regionale “San Pio X”

A Catanzaro il libro su don Mottola di monsignor Ramondino e don Suppa

Altro prezioso contributo per conoscere a fondo il carisma del beato Francesco Mottola, nell’anno giubilare a lui dedicato dalla diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. L’ultima fatica letteraria dedicata al santo sacerdote giunge da monsignor Filippo Ramondino e da don Rocco Suppa, autori dell’interessante volume “Francesco Mottola. Teologia delle virtù e della preghiera”. Il libro, edito da “Adhoc”, è stato presentato a Catanzaro, nel corso di un incontro svoltosi nel Seminario regionale “San Pio X”. I lavori sono stati introdotti da Gabriele Vallone, il quale ha illustrato ai presenti la rassegna di pubblicazioni dedicata al “prete del sorriso”, tra l’altro fondatore delle Famiglie degli Oblati e delle Oblate del Sacro Cuore. Subito dopo, a dialogare con gli autori ci ha pensato il seminarista Raffaele Ferrazzo. Don Mottola è stato beatificato da Papa Francesco il 10 ottobre del 2021, dopo una vita dedicata a favore dei poveri e dei diseredati, da lui definiti i “nuju du mundu”. Il volume di don Ramondino e don Suppa è diviso in due parti. Dalla prima emerge un uomo impegnato nella società perché decisamente ispirato dai valori evangelici: “La pastorale è vangelo vissuto nello spazio e nel tempo”. Del resto, non si può capire don Mottola se non si parte dal contesto in cui è vissuto: la Tropea e la Chiesa del suo tempo. Nella seconda parte appare nitida la figura di un prete di azione, impregnato di concretezza, perché uomo di contemplazione, immerso nella preghiera. Un sacerdote che, sulla scorta di tutta la tradizione mistica, fa dell’antropologia della preghiera la vera realizzazione dell’uomo. Tra i contributi dati all’incontro, quello del fratello maggiore dei sacerdoti Oblati del Sacro Cuore, don Francesco Sicari, il quale ha evidenziato i tratti significativi offerti da don Mottola ai credenti di oggi e ai futuri presbiteri calabresi. Nello specifico, «la santità come un cammino quotidiano, una vita in Cristo senza mezze misure, l’amore per la Calabria e la missione di diffondere il dolce profumo di Gesù». Le conclusioni sono state tratte dal docente dell’Istituto teologico “San Pio X”, don Pasquale Brizzi. Lo studioso ha, nell’occasione, posto l’accento sull’uomo e sacerdote tropeano «interessato alle sorti del mondo e della storia e per questo inserito nella fioritura culturale della prima metà del XIX secolo». Un beato che lo stesso ha voluto mettere a confronto con i famosi personaggi ecclesiastici de “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni. «L’impaurito don Abbondio – ha sottolineato – è l’antitesi del coraggioso Mottola, la donazione di sé di Fra’ Cristoforo è la stessa di Mottola, prete del e per il popolo e, infine, lo zelo del cardinal Borromeo che ha pure contraddistinto Francesco Mottola nella decisione di una vita donata a gloria di Dio e per il bene del suo popolo, la Chiesa e la Chiesa calabrese».

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