giovedì,Aprile 25 2024

«Malattie e infortuni non retribuiti», nuovo affondo dello Slai-Cobas di Vibo alla Dusty

Il coordinatore provinciale Piperno contesta all’azienda la volontà di «addossare ai lavoratori le proprie inefficienze» e tira in ballo il senatore Mangialavori: «Ascolti anche la nostra campana»  

«Malattie e infortuni non retribuiti», nuovo affondo dello Slai-Cobas di Vibo alla Dusty

Dipendenti infortunatisi in servizio ai quali l’azienda non avrebbe riconosciuto i diritti previsti dalla normativa contestando la veridicità dei fatti. È questa la nuova denuncia dello Slai Cobas di Vibo Valentia che addita la Dusty, azienda che effettua il servizio di raccolta rifiuti a Vibo, a responsabile di «aver lasciato senza retribuzione» due lavoratori rappresentati dal sindacato. I due, spiega il coordinatore provinciale Nazzareno Piperno, «sono rimasti vittime di infortunio mentre svolgevano servizio (uno di loro dovrà sottoporsi ad intervento chirurgico). Nonostante l’accaduto, suffragato dalla documentazione medica rilasciata dal Pronto soccorso, l’azienda ha pensato bene di contestarne la veridicità. L’azienda – ha rincarato il sindacalista -, non paga di negare l’infortunio, non ha neanche riconosciuto loro lo stato di malattia, finendo quindi con il trattenere praticamente l’intera retribuzione». Per Piperno: «questo è un comportamento che va oltre ogni limite di umana decenza e di decoro fino a sfociare in una vera propria barbarie che altro scopo non ha che quello di intimidire i lavoratori: castigarne uno o due in maniera che tutti sappiano cosa li aspetta in presenza di certi comportamenti. Noi che combattiamo da anni con questa che si sta rivelando essere la peggiore azienda che si ha avuto la sfortuna di ospitare nel nostro territorio, ben comprendiamo la strategia meditata che la stessa, argutamente, porta avanti: scaricare  colpe e responsabilità delle proprie inefficienze sui lavoratori individuati ormai da tutti – anche da autorevoli esponenti politici – quali responsabili unici delle inefficienze aziendali e dei disservizi». (L’articolo prosegue sotto la pubblicità)

La verità, per Piperno, è diversa. «L’azienda, scorretta all’inverosimile oltre che arrogante e spietata ma non certo sprovveduta, cavalca il malcontento per le proprie inadempienze spostando l’attenzione sui lavoratori, individuati perché assenti per malattia o infortunio, quali unici responsabili potrebbe ovviare facilmente alle assenza per infortunio e malattia senza sborsare un euro in più ricorrendo a personale a tempo determinato in sostituzione di quello assente e ciò anche per periodi brevi vista la normativa oggi esistente. Ma non lo fa: perché in realtà malattie o infortuni, per l’azienda, sono una vera e propria manna dal cielo per le retribuzioni che risparmia atteso che le relative indennità, in quei periodi, sono a carico pressoché totale dell’Inps e dell’Inail». Il sindacato tira quindi in ballo il senatore Giuseppe Mangialavori, il quale, a parere di Piperno, non avrebbe un quadro completo della situazione. «Che tutto questo non lo percepisca l’uomo della strada potremmo tutto sommato comprenderlo – asserisce lo Slai-Cobas -. Ma francamente restiamo sorpresi se una realtà del genere non viene percepita da un’autorevole esponente politico come il senatore Mangialavori. D’altro canto non possiamo certo meravigliarci che la Dusty ci provi a fare i suoi giochi e  a mettere in atto le sue manovre. Che però la politica tenti di legittimarle senza neanche sentire la necessità di ascoltare l’altra campana, quella degli operai e dei loro rappresentanti sindacali, non è certo cosa che faccia onore a chi rappresenta il popolo ed il territorio e che prima di prendere posizione dovrebbe tentare di analizzare il problema da tutti gli angoli visuali possibili. Forse le parole del senatore Mangialavori sono state solo lo scivolare sulla classica buccia di banana, conoscendo ed apprezzando da tempo, al di là del colore politico, la persona da sempre apparsaci come equilibrata, sensibile ed aperta all’ascolto». 

Piperno invita lo stesso Mangialavori, «e coloro ai quali lo stesso riterrà di estendere l’invito, a partecipare all’assemblea dei lavoratori che di qui a poco andremo ad indire non appena riceveremo la disponibilità dell’esponente politico: affinché possa sentire anche la nostra di campana. E, laddove lo ritenga, lo invitiamo già da oggi a partecipare all’incontro già fissato in Prefettura per il prossimo 24 ottobre in maniera che abbia la possibilità di farsi un’idea globale, e solo dopo esprimersi. Certi come siamo che, di fronte ai fatti, con l’onesta intellettuale che lo contraddistingue, non potrà che prenderne atto ed esprimersi (e comportarsi) di conseguenza».   

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