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Porto di Vibo Marina, si allungano i tempi per i lavori di consolidamento delle banchine

L’iter di aggiudicazione si è inceppato a causa del ricorso presentato da una delle imprese partecipanti, mentre continua a rimanere chiuso il cantiere navale di assistenza a motonavi e pescherecci costretti a recarsi nei cantieri siciliani

Porto di Vibo Marina, si allungano i tempi per i lavori di consolidamento delle banchine
Una veduta aerea del porto di Vibo Marina
Porto di Vibo Marina

Dopo anni di travagliate vicissitudini riguardanti lo sblocco del finanziamento dei lavori di consolidamento delle banchine Pola e Tripoli per un importo di 18 milioni di euro, deliberato dalla Regione Calabria nel lontano 2018, finalmente l’Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno Meridionale e Ionio era riuscita a indire la gara per l’affidamento dei lavori. Ma, nonostante siano trascorsi circa tre mesi dall’aggiudicazione dei lavori di riqualificazione , non si vedono ancora cantieri aperti nell’infrastruttura portuale. L’iter per l’avvio dei lavori, che dovrebbero consentire di poter disporre di un’unica banchina allargata, si è infatti inceppato a causa del ricorso presentato da una delle imprese partecipanti alla gara di aggiudicazione delle opere previste. Il porto vibonese continua, così, a versare in una situazione di impasse, sia per quanto riguarda i necessari ed urgenti lavori di ammodernamento di cui ha bisogno, sia per il volume di movimentazione, mentre gli altri porti calabresi cominciano a dare segni di vitalità. [Continua in basso]

Aliscafo proveniente dalle Eolie

Ne è un esempio quello di Crotone dove giorni fa è approdata la “Viking”, la prima delle 32 navi da crociera previste per il 2023, mentre nel porto vibonese ne dovrebbe arrivare solo una. E pare che ci sia, inoltre, l’intenzione di istituire una tassa di sbarco per ogni passeggero proveniente dalle Eolie, un traffico, quello per le Isole, che quest’anno potrebbe presentare punti di fragilità in quanto è concreto il rischio che risenta in maniera pesante delle conseguenze legate al perdurare della chiusura del cantiere navale Mandrea, posto sotto sequestro per irregolarità ambientali alcuni mesi addietro, che è l’unico per costruzione e riparazione delle motonavi per le Isole e dei pescherecci, imbarcazioni che saranno costrette a raggiungere, per i necessari lavori, i cantieri di Messina o Catania.

Altro punto di debolezza è rappresentato dalla mancata predisposizione della centrale banchina Fiume all’attracco degli aliscafi che determinerà, anche nella prossima stagione estiva, disagi per i passeggeri in partenza e in arrivo dalle Isole Eolie, che saranno costretti a raggiungere la banchina “Generale Malta”, distante dal centro abitato e dalle vie di collegamento.

Il porto rappresenta l’infrastruttura più importante della provincia vibonese, a cui sarebbe necessario guardare con maggiore attenzione e competenza in quanto, nonostante i ritardi accumulati nel corso degli anni, potrebbe ancora essere il volano per lo sviluppo economico dell’intero hinterland.

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