sabato,Novembre 9 2024

Emergenza personale al carcere di Vibo: presentato un esposto alla Corte Europea – Video

L'annuncio del segretario dell'organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria che ha chiesto la costituzione di una commissione di verifica

Emergenza personale al carcere di Vibo: presentato un esposto alla Corte Europea – Video

All’indomani dell’incendio appiccato da un detenuto con problemi psichici che ha provocato l’intossicazione di tre agenti di custodia cautelare, al carcere di Vibo Valentia arriva la delegazione dell’Osapp, l’organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria guidata dal segretario aggiunto Pasquale Montesano. Insieme ai delegati regionali, il sindacalista prende atto della grave carenza d’organico all’interno dell’istituto penitenziario annunciando l’invio di un esposto alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo, trasmesso per conoscenza anche al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Giustizia, al sottosegretario di Stato per la Giustizia. Al Presidente Regione Calabria e al Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria. Nel documento vengono riportate le criticità che riguardano non solo Vibo Valentia, ma l’intera Calabria e la Puglia. L’istituto vibonese in particolare è al limite della capienza con il personale ridotto all’osso. Mancano circa 80 unità per potere gestire gli oltre 400 carcerati. A rendere la situazione più difficile è la presenza di detenuti affetti da problemi psichiatrici.

«Un grido d’allarme e di aiuto – è scritto nella denuncia –  affinché questa condizione indecorosa del Corpo di Polizia Penitenziaria possa cessare». Da qui la richiesta alla Corte Europea affinché intraprenda «ogni iniziativa possibile, anche attraverso la costituzione di apposita commissione di verifica, tesa a sensibilizzare la politica di governo e amministrazione penitenziaria per immediati correttivi e iniziative non più rinviabili, pena maggiori e più gravi conseguenze per gli operatori tutti ma più in particolare per gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria». Una situazione drammatica denunciata pure dal segretario provinciale Osapp Sandrino Scalzo che parla delle condizioni di lavoro ormai al limite: «Se non si interverrà nell’immediato – avverte – la situazione rischia di degenerare». Sulla presenza di detenuti con problemi psichiatrici, il sindacalista lamenta l’assenza di personale medico: «Infermieri e medici scappano perché non si sentono tutelati. Ogni giorno assistiamo infatti ad aggressioni». Il personale dunque è ridotto all’osso: «Basti pensare – denuncia Scalzo – che in alcune circostanze un solo agente è costretto a sorvegliare 90 detenuti. È dunque a rischio la sicurezza», conclude.

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