martedì,Dicembre 3 2024

Imprese, investimenti e sviluppo: la Camera di commercio di Vibo incontra il console del Marocco

Al Valentianum il diplomatico per la Calabria Domenico Naccari, accompagnato dal consulente Nicola La Gamba, si è confrontato con i vertici camerali Petro Falbo, Antonino Cuglieri e Salvatore Nusdeo

Imprese, investimenti e sviluppo: la Camera di commercio di Vibo incontra il console del Marocco

Visita istituzionale del console onorario del Marocco per la Calabria Domenico Naccari alla Camera di commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia. A riceverlo nella sede vibonese dell’ente, al Valentianum, il presidente Pietro Falbo, presenti il vice Antonino Cugliari e il consigliere Salvatore Nusdeo. «Scopo dell’incontro tra il diplomatico, nell’occasione accompagnato dal suo consulente Nicola La Gamba, e i vertici camerali – si legge nella nota della Camera di commercio -, quello di verificare la possibilità di intraprendere proficue relazioni bilaterali per avviare a livello territoriale rapporti culturali, economici e commerciali che, già solidi e in continua crescita a livello nazionale, aprano a nuove prospettive di sviluppo in virtù di interessi comuni e della prossimità logistica e istituzionale del Consolato onorario del Marocco nella vicina Gioia Tauro».

Un momento del confronto

Nel corso del colloquio, «ampio e cordiale, sono state considerate forme possibili di cooperazione, preventivamente analizzando la situazione politica e socio-economica dei contesti di riferimento e poi approfondendo aspetti identitari delle due culture rilevanti per la determinazione di opportune strategie di cooperazione e per la fattibilità delle consequenziali azioni». Richiamando dati e statistiche e «approfondendo reciprocamente conoscenze, il presidente Falbo e il console Naccari – prosegue la nota – hanno rimarcato il ruolo strategico del Marocco nell’area euromediterranea, in ragione della sua stabilità politica e per essere uno dei Paesi più sicuri ed intraprendenti del nord Africa particolarmente interessato ad investimenti nel settore green dell’agricoltura e della meccanica, dell’innovazione, del trasferimento tecnologico, della ricerca e formazione». 

Così come è stato riconosciuto strategico il ruolo dell’Italia, e dunque della Calabria con i suoi porti, primo fra tutti quello di Gioia Tauro, nonché con un sistema produttivo capace di esprimere qualità nei processi, nei prodotti e in un know-how competitivo e innovativo. A tal proposito, per il console Naccari «è importante far conoscere al sistema economico marocchino le imprese calabresi e, vicendevolmente, a diffondere tra le imprese calabresi il vero volto del Marocco e la convenienza agli investimenti stante la dinamicità di aree in forte espansione, come quella di Rabat, il regime di defiscalizzazione per le imprese, la presenza attiva di camere di commercio locali, aperte e pronte a instaurare rapporti diretti e immediati con le omologhe calabresi, la domanda di formazione e di personale qualificato».

Il presidente Falbo, rappresentando contesti e aspettative imprenditoriali di competenza, ha espresso «massima disponibilità e interesse ad avviare una partnership con il consolato per definire strategie, metodi e strumenti funzionali ad intensificare rapporti istituzionali, economici e commerciali tra le due realtà territoriali, coinvolgendo in modo ampio e diffuso il sistema produttivo di riferimento, perché possa essere edotto sulle effettive opportunità di investimento, preordinandosi efficacemente, con il supporto delle istituzioni competenti, e qui della Camera di Commercio, alle successive fasi di internazionalizzazione».

L’incontro si è concluso con il «comune intento di calendarizzare a breve altri appuntamenti per ulteriori confronti e, soprattutto, per mirate strategie operative. Il presidente Falbo, intanto, conseguenziale e pragmatico, ha subito dopo sentito in videoconferenza il segretario generale dell’ente Ciro Di Leva – si conclude nella nota – per condividere gli aspetti salienti della riunione e per l’adozione degli strumenti e delle pratiche amministrative più opportuni per dar corso alle prime intese bilaterali».

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