Droni impollinatori e rover contadini, l’Iti-Itg di Vibo trionfa alle Olimpiadi di robotica
Importante affermazione per il team dell’istituto vibonese che ha vinto la competizione patrocinata dal Miur grazie a progetti mirati alla salvaguardia dell’ambiente. La dirigente Gramendola: «Lustro per tutto il territorio»
Il team dell’Istituto d’istruzione superiore Itg e Iti di Vibo Valentia ha trionfato, nella giornata di ieri, alla sesta edizione delle Olimpiadi di robotica, competizione di rilievo nazionale – lanciata da Scuola di Robotica con il patrocinio del Miur – e inserita nell’ambito del programma annuale per la valorizzazione delle eccellenze dedicata a studenti provenienti da istituti secondari superiori. Il contest si pone l’obiettivo di «promuovere, incoraggiare e sostenere le potenzialità formative della robotica con particolare riferimento alle materie Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics)». Tema principale dell’edizione 2019/20 è stato l’ambiente e i progetti presentati hanno individuato, di conseguenza, soluzioni per il miglioramento delle condizioni ambientali.
L’istituto vibonese ha partecipato con proposte di soluzioni per tutte e tre le categorie olimpiche: robot operanti in ambienti acquatici, terrestri e aerei. «I team – chiarisce la scuola guidata dal dirigente scolastico Maria Gramendola – sono stati formati valorizzando le varie competenze presenti nell’istituto promuovendo lo spirito di collaborazione tra i diversi indirizzi: Informatica e telecomunicazioni, Meccanica e meccatronica, Chimica dei materiali e Biotecnologie». [Continua]
Il team che ha trionfato nella categoria Aria, piazzandosi al primo posto con il progetto “Green Bot”, era formato da Lorenzo Grillo (classe 5° E Informatica), Valerio Grillo (classe 4° F Informatica) specialisti in sviluppo software e assemblaggio hardware; Antonio La Bella (classe 5° B Meccanica) e Saverio Mazzitelli (classe 4° B Meccanica) responsabili di studio della fluidodinamica e modellazione 3D; Carlo Baldo (classe 4° C Chimica) incaricato dell’analisi dati; Mattia Taccone (classe 4°F Informatica) e Diego Giofrè (classe 5°E Informatica) che si sono occupati di editing video.
Il primo progetto riguardava un prototipo ideato con lo scopo di salvaguardare la vita delle api svolgendo tre ruoli fondamentali: impollinazione automatizzata delle piante attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e “machine learning”; analisi dei campi interessati per misurare il livello di pesticidi presente nella vegetazione; azioni mirate del robot nei campi ad alto rischio di mortalità per gli insetti.
Il regolamento prevedeva inizialmente la fase finale a Genova il 2-3-4 Aprile, ovviamente sospesa a causa del Covid19 e riformulata in modalità online attraverso ideazione, progettazione, costruzione e relativa programmazione di un prototipo di robot in grado di svolgere sempre le stesse funzioni rivolte al miglioramento delle condizioni ambientali del pianeta, implementato da ore e ore di formazione aggiuntiva dedicata al “machine learning”, big data e intelligenza artificiale, sempre offerta dagli esperti di “Scuola di Robotica”.
L’Hackathon finale ha visto il team impegnato nella realizzazione di sensori costruiti interamente dai ragazzi con tecniche di “machine learning” e intelligenza artificiale, utilizzate per la gestione dei dati rilevati dei robot e per la gestione del prototipo stesso.
«Il team – spiega l’istituto vibonese – ha accettato la sfida con passione e determinazione, ha seguito la formazione aggiuntiva collaborando in “Alleanze” con altri team di diverse scuole e diverse regioni, arrivando a realizzare un rover per ottimizzare il processo di irrigazione dei campi attraverso l’uso del “machine learning”: dotato di un sensore (costruito artigianalmente dagli allievi), rileva il livello di quantità dell’acqua nel terreno. Il suo funzionamento è semplice: due sonde che ricevono e inviano “impulsi di corrente”. Il contatore Geiger (o camera di ionizzazione), ha la funzione di effettuare delle scansioni verificando se sotto il terreno c’è la presenza di materiali radioattivi. La parte più complessa da sviluppare è stato il “machine learning” che svolge due compiti cruciali per il rover: il primo è capire quando il livello dell’acqua nel terreno è bassa, tenendo conto delle previsioni del meteo locale; il secondo è quello di spostarsi autonomamente nel terreno, evitando gli ostacoli presenti nel percorso e riuscire infine a tornare nella sua base. I ragazzi hanno anche sviluppato un’app che permette di tenere conto delle previsioni e dei movimenti del “machine learning”, decidendo se anticipare o posticipare l’irrigazione».
Grandissima la soddisfazione del dirigente scolastico Maria Gramendola per la quale, «la tenacia del gruppo è stata determinante per il raggiungimento del risultato finale, e come ha sottolineato lo stesso ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in un messaggio di apertura delle olimpiadi, il particolare periodo pandemico, le difficoltà della didattica a distanza, l’esame di maturità che ha visto coinvolto migliaia di studenti e lo stesso rappresentante del team Lorenzo Grillo, hanno reso tutto il percorso, di circa 7 mesi, lungo e difficile. Alla fine il sacrificio è stato premiato e il team, le docenti referenti Angelina Cantafio e Antonella Meduri, e tutta la scuola gioiscono per questa vittoria che ha il sapore di riscatto per un intero territorio».