mercoledì,Aprile 24 2024

Chiusura di via Vespucci, Cascasi ribatte: «Scalamogna conferma la mia previsione»

L’imprenditore controreplica all’assessore sul nodo Meridionale Petroli: «L’Amministrazione decide di non decidere e condanna Vibo Marina allo status quo»

Chiusura di via Vespucci, Cascasi ribatte: «Scalamogna conferma la mia previsione»
Via Vespucci a Vibo Marina

«La questione è troppo importante perché non mi sia consentita una replica alle parole dell’assessore Scalamogna sul profilarsi della chiusura di tutte le attività, compresa la fruizione della spiaggia, che sono poste sotto il cono d’ombra della Meridionale Petroli». È quanto dichiara in un nuovo intervento l’imprenditore di Vibo Marina Francesco Cascasi. L’argomento è l’approvazione del Piano strutturale comunale e, in particolare, la questione del Piano d’emergenza esterno della Meridionale Petroli che prevedrebbe l’interdizione dell’area circostante alle attività che prevedono assembramenti di persone.

«La risposta dell’assessore – spiega Cascasi -, depurata dagli elementi auto elogiativi, non dovuti come vedremo da qui a poco, non fa che confermare la mia previsione. È vero – aggiunge – che il piano di emergenza è stato emanato dalla Prefettura, ma è anche vero che al tavolo sedeva pure il rappresentante dell’amministrazione comunale di Vibo Valentia il quale non ha mosso alcuna obiezione allorquando si è trattato di adottare il metodo speditivo che, ricordiamo ai lettori, non tiene conto dell’effettiva situazione di rischio. Non solo, lo stesso rappresentante dell’amministrazione comunale non ha mosso obiezioni allorquando sono state tracciate, a caso, le linee di rischio che oggi per fortuna, lo stesso assessore riconosce essere molto estese».

E ancora, «l’assessore non smentisce quanto contenuto all’art. 27 del regolamento laddove prevede l’inibizione di tutti gli spazi compresi nella curva prevista dal Piano di Emergenza Esterno ma si affida ad una pia illusione e cioè che da parte della Meridionale Petroli ci si adoperi per riportare la curva di rischio all’interno dello stabilimento. Quindi l’Assessore conferma che l’approvazione dell’art. 27 così come portato all’attenzione del Consiglio Comunale determina, allo stato, l’incompatibilità con attività ad elevato affollamento o ricettive (quindi si chiude la spiaggia) salvo poi aspettare che si completi l’iter per la riduzione del rischio all’interno dello stabilimento, cosa che lo stesso assessore si limita ad auspicare non essendone sicuro visto che ancora non è pervenuto il giudizio del Ctr». 

Per Cascasi «non è vero che non vi era alternativa alla previsione così come riportata dall’art. 27 comma 7: sarebbe bastato, anzi basterebbe, prendere atto che ad oggi non risulta completato il procedimento per la sterilizzazione delle curve di danno all’interno dello stabilimento della Meridionale Petroli e prevedere il suo smantellamento e la sua ricollocazione in altra area, consentendo così a Vibo Marina, di compiere la sua definitiva trasformazione in polo turistico e i cui effetti potrebbero interessare anche la città alta. Nel frattempo, però, dopo la stagione 2019 con una riduzione dei parcheggi su via Vespucci, anche per quest’anno i cittadini di Vibo Marina vedranno fin da subito gli effetti della ferma volontà dell’amministrazione comunale di non intralciare il lento scorrere della burocrazia e quindi si continua ad assecondare la Meridionale Petroli e si chiede ai cittadini il sacrificio di accettare ancora una volta la riduzione dei parcheggi».

A parere dell’imprenditore «l’assessore farebbe bene ad andare a rileggere il contenuto degli atti del procedimento e troverà che qualche ente pubblico aveva già diffidato la Meridionale Petroli a realizzare gli adempimenti richiesti pena la sospensione dell’attività dell’impianto. Ad ogni modo ognuno si assume le proprie responsabilità. Per quello che ci riguarda prendiamo atto che per questa amministrazione comunale è prioritario il mantenimento dell’impianto della Meridionale Petroli anche se questo comporta sacrifici per i cittadini e soprattutto prendiamo atto che, con l’approvazione del regolamento con queste limitazioni, l’amministrazione comunale ha deciso di non decidere continuando a mantenere lo status quo, lasciando la città oscillare tra timidi tentativi di vocazione turistica e zavorra del vecchio passato industriale». 

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