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A Spilinga fa tappa il tour “Sabatum Opera Symphony 2.0”

La "Taranta" calabrese suonata da uno dei gruppi etnopop più famosi sarà accompagnata da un'orchestra di fiati composta da ben trenta elementi

A Spilinga fa tappa il tour “Sabatum Opera Symphony 2.0”
I Sabatum Quartet

Venerdì 28 luglio piazza San Michele a Spilinga farà da salotto naturale per accogliere al meglio la seconda tappa del tour “Sabatum Opera Symphony 2.0” di uno dei gruppi di etnopop più famosi, i Sabatum Quartet. Un evento unico nel suo genere, dal momento che la melodia tipica della “Taranta” calabrese sarà accompagnata da un’orchestra di soli fiati composta da ben trenta elementi appositamente per questo spettacolo musicale. Partito il 19 luglio scorso da Corigliano-Rossano, il secondo dei quattro appuntamenti in calendario dei Sabatum tocca quindi ora Spilinga per poi partire nuovamente alla volta di San Lorenzo Bellizzi e chiudere a San Giovanni in Fiore. Grazie al sostegno della Regione Calabria, il progetto punta al recupero e alla valorizzazione del ricco patrimonio della tradizione musicale popolare calabrese.

Il Piccolo coro del teatro Rendano

Un progetto orchestrale che aspira a dare stabilità alle esperienze più interessanti e qualificate nel campo della musica popolare nostrana, coinvolgendo musicisti provenienti da tutta la regione in un lavoro di rielaborazione del suono tradizionale in chiave sinfonica. Ecco quindi “Sabatum Opera Symphony 2.0”, con l’associazione musicale Arteneò che mira al proseguimento per un progetto orchestrale stabile e annuncia quattro date incentrate sulla riproposizione in chiave sinfonica della musica popolare e di tradizione, dei racconti e delle ballate, con esibizione nei luoghi di una Calabria da scoprire. Gli arrangiamenti, l’orchestrazione, le produzioni e la direzione sono a cura dei maestri Triestino Marrelli, Vito Clericò, Francesco Di Rende, Antonio Di Vasto e Giuseppe Madeo. Il progetto “Sabatum Opera” è stato sperimentato nel 2018 coinvolgendo oltre 120 musicisti tra orchestrali e coristi, incluso anche il Piccolo coro del teatro Rendano e si è rafforzato nel corso dei due anni successivi grazie al contributo della Regione. Un’operazione mai realizzata in Italia che si basa su una contaminazione fra la musica colta e quella tradizionale etnica e, contestualmente, promuove l’unicum storico-culturale e ambientale della Calabria. Il tour si presenta con un carattere unico e innovativo per attrarre nuovo pubblico anche a livello internazionale, accrescere il livello culturale degli spettatori e del territorio tutto.

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